Skip to main content

Biasanott

racconto di Stefania Bergamini

Sergio è un biasanott. E mio amico. Entra elegante come un principe, lo trovi sempre al suo tavolo, quello sotto la tenda verde, vicino all’uscita. Sta lì con aria trasognata e un bicchiere di vino rosso. Quando ho un po’ di pausa mi siedo vicino a lui, non parliamo tanto, mi chiede del lavoro, se sono contenta, dei miei desideri, mi racconta un po’ di suoi amori e di fallimenti. Ha una stanchezza Sergio e una eleganza che nemmeno Horowitz. Vestito di bianco pure le scarpe e la sciarpa e i capelli. Un fazzoletto in tasca sempre profumato, mi dice senti questo è un profumo francese, me lo ha regalato Tina e chissà chi era Tina.
Lui la casa ce l’ha da qualche parte (con dentro forse la perdita di un figlio o figlia, qui la raccontano così). Non è un barbone, è un biasanott, tradotto dal dialetto bolognese masticanotte, cioè, lui la vive la notte, la assorbe, la cammina, la mastica, appunto. Ogni tanto viene qui e sta a quel tavolo, guarda la gente che entra e esce, si muove lentamente misurando i gesti come se tenesse in mano una bolla di sapone e mette a posto, quando mi parla, i miei nervi e il collettino della mia camicia.

The Last Good Day Of The Year (Cousteau, 1999)

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Stefania Bergamini

Sono una sconosciuta che dipinge e racconta. Laureata alla Accademia di Belle Arti a Bologna con una tesi su Klimt e scelto restauro. Nata tra Bologna e Ferrara dove vivo, quattro mostre personali con dipinti di animali i soggetti preferiti, cinque restauri importanti, arrotondo lavorando di sera in un pub. Disegno le facce dei clienti e scrivo in racconti le loro vite, racconti pubblicati in VersoDove, rivista letteraria bolognese. Ferraraitalia (ora Periscopio) quotidiano online, Ottavo quotidiano online.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)