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Spqr. Sono Pazzi Questi Russi! Un bar a tema toilette? Sì, avete proprio capito bene, a tema toilette nel senso di bagni, wc, gabinetti, servizi igienici che li si voglia chiamare. Al limite del buongusto, se di buongusto si può parlare, ma qui molto è fatto per stupire. Più qualcosa è strano e stravagante, più pare attecchire. Certo che ce ne vuole di coraggio imprenditoriale, per lanciarsi in iniziative simili, ma Alexander Donskoi, sindaco della città del nord di Arkhangelsk, ha deciso di portare a Mosca il suo Crazy Toilet Cafe, il primo in Europa (temiamo anche l’ultimo). Nota bene, un Donskoi non nuovo a iniziative stravaganti (nel 2011, aveva aperto il Sex Museum Tochka G / G Spot).

E’ sabato sera e, passeggiando per la pedonale e turistica Stari Arbat, in pieno centro di Mosca, ci imbattiamo in questa perla. Fra teatri, musei, negozi di souvenir e artigianato, ristoranti, pittori e artisti di strada sbuca una vetrina, con due giovani seduti comodamente su un wc. Subito penso a uno scherzo, ma poi mi avvicino e scatto qualche foto (irresistibile). Passanti incuriositi fanno lo stesso. Anche se, dall’accento, non sono russi ma turisti. I primi non fanno poi tanto caso alle stranezze, ormai la norma. Il modello arriva da Taiwan, e dalla sua capitale Taipei precisamente, una sorta di “fun fever”, come viene definita (vedi).

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E se cibo e “defecatio” sono due parti della vita quotidiana che ci cerca di tenere ben distinte e separate, qui (Mosca o Taipei che sia) vengono inaspettatamente mescolate. Tutto è a tema toilette, dagli interni, agli arredi, ai decori fino al cibo (ahimè); ci sono una cinquantina di wc dove sedersi mentre si ordina, scegliendo dall’orrido menu, e si aspetta il lauto pranzo, la cui coreografia lascio immaginare. Si può mangiare in un vaso da notte e bere da un urinale (bleah). Si tratterà sicuramente di un turista incuriosito mordi-e-fuggi, non di clientela abituale, dice il management del locale a un noto quotidiano inglese. Questo sarà sicuramente il target, l’unico possibile, aggiungerei.

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Fotografia The Guardian

Il Crazy Lunch menu costa 500 rubli (meno di dieci euro) e consiste in un misto di orribili (e orripilanti) zuppe cremose di funghi marroni servite in una specie di vaso da notte, seguito da salse che rallegrano pile di patate allungate. Se il visitatore non ha ancora perso l’appetito (cosa non difficile) si può terminate con palline di gelato al cioccolato dalla forma che ancora lasciamo immaginare. Non si scappa alla toilette nemmeno nelle bevande. Tutto, dal the verde al cioccolato, è servito in mini-urinali. E tutto è rigorosamente sigillato, prima di essere servito, per impedire a vari eventuali personaggi di farsi venire idee strane o di pensare a scherzi improponibili. Non mangano i bidè e i cartoni/quadri alle pareti richiamano lo stesso tema fecale. Strano luogo per strani avventori, si direbbe. Avvicinarsi con cura, quindi.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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