Benessere, Trento vince in Italia ma l’Italia perde in Europa
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Secondo la ricerca realizzata ogni fine anno dal Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane, Trento si aggiudica il primo posto. Non è la prima volta che la provincia autonoma conquista la vetta di questa competizione tutta italiana: già nel 2007 era salita sul gradino più alto. All’ultimo posto della classifica troviamo Napoli, che quest’anno sostituisce Taranto, salita di qualche posizione.
Quello che salta subito all’occhio, a una prima lettura, è la presenza di molte città nel Nord-Est ai primi posti della classifica: l’Emilia-Romagna è presente con Bologna (3° posto), Ravenna (6°), Modena (13°), Reggio Emilia (14°), Forlì-Cesena (15°), Parma (16°), Piacenza (17°); bisogna arrivare al 35° posto per trovare la provincia di Ferrara, che si piazza ultima tra quelle della nostra regione. Significativo tuttavia il suo balzo in avanti dal 49° posto del 2012. La nostra città è tra le prime 10 posizioni per quanto riguarda l’occupazione femminile e la presenza di asili nido. Decima posizione, con 11 imprese che chiudono i battenti ogni 1000 registrate, contro le 43 di Siracusa, e seconda in quella delle estorsioni, 4 ogni 100mila abitanti, contro le 27 di Foggia. Buone performance anche per quel che riguarda la velocità della giustizia e l’ambiente.
Ma come si colloca l’Italia nei confronti con l’estero? Innanzitutto è necessario sottolineare che diversi sono i criteri utilizzati dai vari organismi per misurare benessere e ricchezza, come da diversi anni dimostra la classifica stilata del Sole 24 Ore. Secondo le misurazioni che si basano sul Pil pro capite, cioè la ricchezza prodotta da un Paese diviso il numero dei cittadini, l’Italia è ventisettesima nella classifica mondiale e quindicesima in Europa. Se invece nei parametri introduciamo anche altri valori meno tangibili del reddito, come la salute, l’istruzione, l’ambiente, la famiglia, i risultati cambiano. Gli indicatori di benessere sono ormai numerosi, e capaci di suscitare accesi dibattiti tra specialisti del settore e politici. Secondo uno degli indici più accreditati, il Better Life Index, la nostra Penisola si trova al 20° posto tra i 34 membri dell’OCSE. Ci penalizzano i deludenti risultati nei campi dell’istruzione, dell’ambiente, della soddisfazione per il posto di lavoro.
In questa “guerra di statistiche” la priorità non è incoronare un vincitore, ma scandagliare la realtà e individuare i settori dell’economia e della società nei quali le istituzioni devono intervenire.
Vedi la mappa interattiva sulla qualità della vita in Italia elaborata del Sole 24 ore
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Francesca Carpanelli
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