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da: Workshop Italia

Un sistema di salvaguardia degli edifici storici, anche ferraresi, che per le caratteristiche di scientificità e non invasività, ha ottenuto la ‘benedizione’ del Ministero dei Beni Culturali. E’ quello presentato di fronte a 280 professionisti da Workshop Italia al Salone del Restauro e attualmente applicato, grazie alla convenzione tra Gruppo Leonardo Solutions-Domodry di Legnano (Milano) e l’Ateneo estense, alla Loggia degli Aranci di Palazzo Marfisa e alla Sala delle Toghe di Palazzo Renata di Francia (sede del Rettorato). Ma che sarà probabilmente presto attuato anche all’Oratorio dell’Annunziata e a Casa Romei. «Ci stiamo lavorando», ha anticipato Manlio Montuori, del Tecnopolo dell’Università di Ferrara. Brevettato nel 2008 e sperimentato al Politecnico di Milano, mediante tecnologia a neutralizzazione di carica (TNC), il sistema elimina l’umidità dai muri, impedendone la risalita. Il tutto avvalendosi di piccole apparecchiature della dimensione di un antifurto. Preserva dunque decoro e integrità del patrimonio monumentale, oltre che residenziale, e limita le conseguenze di cosiddette «operazioni orizzontali», come il sisma che nel 2012 ha colpito il territorio. «Perché i muri umidi sono molto meno stabili», ha spiegato Montuori. In rappresentanza del Ministero, Biancaneve Codacci Pisanelli, capo staff della Sottosegreteria Borletti Buitoni, sulla base della sua stessa esperienza di architetto, ha parlato di una tecnologia efficace e risolutiva. L’applicazione è in uso nella Cripta di Sant’Ambrogio a Milano, alle Terme di Diocleziano di Roma, a Palazzo Te di Mantova, a Palazzo Ducale di Modena, a Villa Pallavicini di Bologna, al Museo Archeologico di Forlimpopoli, a Palazzo Rasponi a Ravenna, alla Cattedrale di Lecce. I primi risultati ferraresi, ha annunciato il direttore di Leonardo Solutions, Michele Rossetto, saranno presentati al Salone del Restauro 2015.

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