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da: organizzatori

Batosta senza ritorno contro i Dustbins di Granarolo. Troppa individualità, reparti scollegati: anatomia di una sconfitta che complica il cammino.

Per fare una torta non basta avere gli ingredienti; per fare una frittata, invece, basta rompere le uova. Basta questo a dire che resta poco o niente da salvare per i Mandrakes, nell’ottava giornata di Pig League. La squadra estense subisce la quarta sconfitta consecutiva dai Dustbins di Granarolo, bontà loro vice-campioni in carica del torneo, e vede col binocolo i giorni felici delle prime magie. Lontano il ricordo della vittoria con gli Orioles (più di un mese fa), e pure quello dell’onorevole sconfitta contro gli Indians: lì ci si era battuti con onore, ma soprattutto si era giocato di squadra.
L’ultimo spettacolo, invece, è una galleria di esercizi non riusciti aggiunti a imbarazzanti problemi tecnici: al mago rotola il doppio fondo dal cilindro, escono le carte dalla manica, scappa il coniglio dalle pieghe del frac. La testa ai prestigiatori fuma da subito, alla prima cilecca: dopo un inizio incoraggiante gli esterni bucano conclusioni alla portata su cui entrano punti pesanti, e subito dopo il diamante si unisce a produrre svarioni da non approfondire. Gli avversari prendono il ritmo, e di fatto sono al largo già al secondo inning: battono bene, benissimo i Dustbins, e se anche in difesa volessero concedere (c’è Bonsi sul monte, che non è certo Bakay) di là non ci son spazi per tentare la magia. Il re è nudo, se mai fu vestito, e resta inutile riportare la cronaca delle belle giocate pure offerte dai singoli: nel complesso tutti troppo disuniti, scollati, perfino irritanti nel cercare testardamente la giocata imbizzarrita anche contro le chiamate che arrivano dall’alto. Quando i nervi saltano, inizia la polemica: tra compagni, con l’arbitro, contro il destino o contro sé stessi. Psicologicamente, una Caporetto, che coach Benetti subito allontana frustando i suoi alla fine: “La sconfitta ci sta, è l’atteggiamento che non mi è piaciuto; non abbiamo fatto niente di quello che potevamo. Loro possiedono armi proprie, noi avremmo dovuto usare le nostre: non ci abbiamo neppure provato. Non si gira la mazza con tre ball, non si corre verso la palla se non si è obbligati. Penso sia stata una serata storta, per tutti, e non vorrei sbagliarmi. Di certo mi aspetto una reazione da questo gruppo, già a partire dal prossimo impegno”.

RAGAZZI: Finisce sul campo di Modena il campionato estense della categoria Ragazzi. Il duca cede ai padroni di casa, che vincono il girone, e si congedano con un bilancio di quattro vittorie su dieci incontri. L’ultima gara è occasione per i coach di mescolare un po’ le carte, provando senza timori qualche novità per il futuro.
Cercansi ad esempio nuovi lanciatori: assente Abetini, nel ruolo si sono alternati Buriani, Medeot e Orti. In ricezione accanto al consolidato Grigatti si sperimenta la giovane Squarzanti e nel diamante si coglie l’occasione per fare provare ai nostri giovani atleti anche l’esercizio di cambiare i punti di vista in campo.

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