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Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

L’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha approvato il documento presentato dal gruppo del Carroccio: “Sull’esempio di Piacenza, ora tutte le strutture ospedaliere dovranno valutare l’adozione di un software informatico che accredita i visitatori e gli addetti all’assistenza privata ad entrare nei nosocomi fuori dagli orari di visita”.

Altolà al vagabondaggio clandestino in ospedale: l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, riunita in assise ha dato il via libera alla Risoluzione presentata dal gruppo del Carroccio, che “impegna le aziende sanitarie a valutare specifiche soluzioni informatiche, sul modello del software adottato dall’ospedale di Piacenza, in grado di monitorare le persone che, a diverso titolo, prestano assistenza ai pazienti ricoverati nelle strutture di degenza”.

“Sono evidentemente soddisfatto che le motivazioni che stavano alla base delle nostre richieste siano state comprese e condivise dall’aula intera – commenta il capogruppo leghista Stefano Bargi -, tant’è che il governo dell’Emilia-Romagna si è impegnata a realizzare una ricognizione su scala regionale relativa alle modalità di gestione dell’Ans (Assistenza non sanitaria ndr) al fine di poter identificare la o le migliori procedure di gestione, di regolamentazione e di controllo”.

“La necessità di servizi di assistenza non sanitaria nelle strutture ospedaliere può infatti portare al proliferare di lavoro irregolare o non monitorato (piaga nota in ambito ospedaliero) con possibili rischi sia per le strutture ospedaliere che per il personale ricoverato, i familiari e l’intero settore sanitario – spiega il consigliere leghista -: si pensi, ad esempio, all’impossibilità di comunicare agli organi competenti e ai soccorritori il numero e l’identità delle persone presenti nella struttura ospedaliera in caso di evacuazione o di emergenza; alla responsabilità civile e penale dell’ospedale in caso di danni arrecati al personale ricoverato; responsabilità civile e penale nei confronti pazienti ricoverati e dei loro familiari in caso di impiego di personale non regolarizzato e/o in caso di danni arrecati a terzi dal personale assunto”.

Venendo al software pilota, quello adottato nell’ospedale di Piacenza, “si tratta di un database che registra le presenze fuori dall’orario di visita e stila quotidianamente una mappatura di chi fa assistenza ai degenti. La regolamentazione, secondo i requisiti della professionalità e trasparenza, dei flussi del personale all’interno dei nosocomi al di fuori degli orari di visita, consente di garantire che i pazienti siano curati da persone competenti e che chi si occupa di assistenza sia adeguatamente pagato per quello che svolge e si veda garantire i diritti di lavoratore senza dover lavorare in nero”.

“Ringrazio tutti componenti dell’Aula che, oltre ad aver compreso le ragioni che sottendevano la mia Risoluzione, hanno partecipato, attraverso la presentazione di emendamenti, a che l’atto che ho presentato venisse approvato e divenga realtà: siamo di fronte a misure che rappresentano un sensibile passo avanti nella sicurezza dei nostri nosocomi” conclude Bargi.

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