Bargi (Lega ER): “Regione ER annulli contratti derivati che pesano nelle tasche dei cittadini 228 milioni: lo consente una sentenza della cassazione”
Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna
“La Giunta Bonaccini chieda l’annullamento dei contratti derivati stipulati negli scorsi anni e che vincolano la Regione Emilia Romagna fino al 2032”. E’ quanto chiede in un’interrogazione il consigliere regionale della Lega E-R, Stefano Bargi, alla luce della sentenza 8770 del 12 maggio scorso, con cui la Corte di Cassazione ha liberato il Comune di Cattolica (FO) dal vincolo di tre contratti derivati stipulati con la Bnl nel 2003 e 2004.
La pronuncia della Corte Suprema ha infatti sancito la nullità dei contratti derivati stipulati dagli enti pubblici, facendo emergere che la finanza degli enti locali non può avere finalità speculative.
“Anche la Regione Emilia Romagna nel 2004 è inciampata nell’alta finanza speculativa – spiega Bargi – contraendo con gli istituti finanziari Dexia Crediop, Ubm e Jp Morgan una serie di contratti finanziari strutturati (derivati di tasso strutturati). Contratti che rappresentano un fardello insostenibile per i cittadini: ammonta infatti a 228 milioni 189mila e 195 euro il conto monstre che la Regione Emilia-Romagna ha caricato sulle spalle dei contribuenti emiliano-romagnoli sino al 2032”.
“Un’operazione finanziaria – attacca il consigliere leghista – che indica chiaramente la scelta di campo del Partito democratico, il quale ribadisce ancora una volta nei fatti, di stare con le grandi banche d’affari internazionali. Peccato, però, che lo faccia e sempre e solo a spese dei cittadini”.
Da qui la richiesta del Carroccio alla Giunta regionale, sull’esempio di quanto intrapreso dal Comune di Cattolica (FO), “di richiedere l’annullamento dei contratti derivati stipulati nel 2004 con Dexia Crediop, Ubm e Jp Morgan”.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)