Bankitalia: ecco cosa abbiamo fatto per la Cassa di risparmio di Ferrara
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Nel 2012 “Banca d’Italia ha chiesto un aumento di capitale di 150 milioni. Una somma precisa che, secondo i loro calcoli, doveva servire per sanare il deficit. I soldi sono stati raccolti, ma poi sono arrivati i commissari. Perché? Avevano contato male? Se se l’esito era incerto, perché richiedere l’aumento di capitale che ha determinato un impoverimento per il territorio?”. Nel 2015 “noi azionisti abbiamo firmato un patto col sangue, accettando che i nostri titoli fossero svalutati da 41 euro fino a 27 centesimi. Lo abbiamo fatto perché ci avevano assicurato che con quel sacrificio la banca si sarebbe salvata. Ma ci hanno preso in giro”. Tant’è che a dicembre con il famigerato decreto ‘salvabanche’ sono stati azzerati molti dei crediti dei quattro istituti a rischio di fallimento, compresa la Cassa di risparmio di Ferrara.
Venerdì Ferraraitalia ha pubblicato una lunga intervista a Franco Mingozzi (piccolo azionista che ha perduto i suoi investimenti), che ripercorre le tappe della vicenda e indica quelle che considera responsabilità ed errori di gestione, puntando l’indice contro Bankitalia. E proprio ieri sul sito ufficiale della banca centrale è apparsa una nota di rendicontazione dell’operato svolta dalla Banca d’Italia in riferimento all’istituto di credito cittadino, che riportiamo integralmente.
Cassa di Risparmio di Ferrara
Ispezione che rivela i primi seri problemi.
Nella primavera del 2009 una ispezione fece emergere, oltre a vari specifici problemi e irregolarità, l’insostenibilità di un programma di espansione territoriale troppo ambizioso e non attuato con la dovuta prudenza; gli ispettori espressero un giudizio intermedio, che corrispondeva a “parzialmente sfavorevole” (4) nella nuova scala (da 1 a 6) all’epoca in via di introduzione.
Intervento.
Successivamente all’ispezione, su impulso della Vigilanza, la banca nominò un nuovo Direttore generale. Nell’aprile 2010, rinnovò sette degli undici membri del CdA (fra cui Presidente e Vice Presidente). Il patrimonio continuava però a erodersi per cui la banca, come richiesto dalla Banca d’Italia nell’ottobre 2010, realizzò un aumento di capitale per 150 milioni. In più occasioni nel 2011 e nel 2012 la Vigilanza intervenne per ribadire l’esigenza di razionalizzare il gruppo nonché per richiedere rafforzamenti organizzativi e delle funzioni di controllo. In relazione ai ritardi nelle iniziative richieste e al peggioramento ulteriore della qualità del credito, la Banca d’Italia dispose nuovi accertamenti ispettivi.
Ispezione decisiva.
Una ulteriore ispezione condotta dal settembre 2012 al febbraio 2013, inviata a causa della evidente insufficienza dell’azione correttiva della banca e del deteriorarsi della situazione, si chiuse con un giudizio sfavorevole (6 su una scala da 1 a 6) e con la constatazione di un elevato rischio di credito, di una compromissione della capacità di generare reddito e della insostenibilità della controllata Commercio & Finanza. L’accertamento rilevò un patrimonio al di sotto dei minimi regolamentari. Alla Consob furono forniti dati in merito alle maggiori rettifiche su crediti quantificate in esito agli accertamenti ispettivi.
Commissariamento.
A seguito delle conclusioni dell’ultima ispezione, il commissariamento fu disposto il 27 maggio del 2013 per gravi irregolarità e gravi perdite del patrimonio.
Procedimento sanzionatorio.
Un primo procedimento sanzionatorio, avviato a seguito dell’ispezione del 2009, si concluse nel 2010 con l’applicazione di sanzioni per un totale di 340.000 euro nei confronti di 14 esponenti. Per carenze accertate nel corso dell’ultima ispezione, nell’aprile 2014 sono state irrogate nei confronti di 15 esponenti della Cassa di Risparmio di Ferrara sanzioni pecuniarie per un ammontare complessivo pari a 1,1 milioni.
Invio del rapporto ispettivo alla magistratura.
A conclusione dell’ultima ispezione, alla Procura di Ferrara fu trasmessa copia del relativo rapporto; ai magistrati inquirenti era stata già inviata, nel giugno 2010, la documentazione concernente l’ispezione del 2009.
