Skip to main content

Bando periferie, Pelloni (Lega E-R): “Ben 75 comuni emiliano-romagnoli esclusi, Bonaccini rifinanzi fondo”

Articolo pubblicato il 19 Maggio 2020, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: < 1 minuto


Da: Ufficio Stampa Lega Emilia-Romagna

“Ben 75 Comuni emiliano-romagnoli sono rimasti esclusi da ogni finanziamento del bando Periferie (Bando Rigenerazione Urbana 2018 ndr) senza possibilità di ripescaggio. Pertanto è intenzione della Giunta, guidata dal governatore Stefano Bonaccini, rifinanziare tale bando attingendo ad ulteriori linee di finanziamento e/o risorse proprie dell’ente regionale, per consentire ai comuni rimasti esclusi di ottenere fondi destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici?”

E’ quanto chiede in un’interrogazione il consigliere regionale della Lega E-R, Simone Pelloni, che ricorda come “i Comuni che hanno presentato domande ammissibili al contributo sono stati 112 e il totale delle richieste di contributo relativo alle domande ammissibili è stato pari ad euro 88.777.568,61 a valere sulle risorse FSC (Fondo sviluppo e coesione) e ad euro 7.615.605,55 a valere sulle risorse CDP (Cassa depositi e prestiti). Solo i progetti delle prime 31 domande della graduatoria sono stati quindi ammessi a contributo per quelle che erano le risorse disponibili sul fondo FSC. Altri 6 comuni sono stati ammessi al contributo con riserva per la restante parte di risorse CDP ”.

Pertanto – conclude Pelloni – “un eventuale rifinanziamento dello stesso consentirebbe lo scorrimento della graduatoria senza dover sostenere i costi e i tempi tecnici che un nuovo bando comporterebbe sia per la sua emissione da parte della Regione Emilia-Romagna, sia per la partecipazione ad esso da parte dei Comuni”.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani