Massimo Brutti, sottosegretario diessino alla Difesa (prima con Prodi e poi con D’Alema), disse nel 1996, quando presenziò senza remore all’inaugurazione di un busto di Balbo nel palazzo dell’Aeronautica a Roma, che ” per le funzioni politiche e di comando svolte, Italo Balbo può considerarsi tra le figure più eminenti di questa comunità: uno dei fondatori dell’Arma azzurra. Egli non fu soltanto un comandante militare, ma anche un capo politico, partecipe di quel movimento illiberale e antidemocratico che era il fascismo. Fu un dirigente di primo piano del regime autoritario che si impose in Italia tra le due guerre. Siamo ben consapevoli delle responsabilità che egli ebbe, al pari di altri uomini della sua stessa parte, nella distruzione delle libertà politiche, durante anni laceranti e tormentati, come quelli del primo dopoguerra. Fu migliore di altri, tanto che si oppose recisamente alla barbarie delle leggi razziali. Senza dimenticare quelle responsabilità, noi oggi riconosciamo e rammentiamo i suoi meriti. Celebriamo il suo coraggio di aviatore, la sua azione pionieristica che mise in luce le grandi capacità e il livello tecnico raggiunto già alla fine degli anni venti dalle squadre dei velivoli che attraversavano l’oceano. Inoltre, ricordiamo la lucidità con la quale egli teorizzò la funzione dell’aeronautica militare moderna, del tutto irriducibile alle esperienze militari del passato, di terra e di mare”.
Non possiamo riconoscerci tutti, senza polemiche, nelle parole di un senatore DS non fazioso, fine giurista che divenne anche membro del C.S.M.?
Nadia Biavati
(Le parole di Brutti,riportate dal Ministro Giovanardi che rispondeva ad una interpellanza,si trovano nel resoconto stenografico della Camera dei Deputati,seduta n.195 del 1° ottobre 2002.)
Cover: Italo Balbo e la Trasvolata atlantica (Wikimedia Commons)
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