Azzardo: affari, politica e risvolti sociali del business che gioca con la vita delle persone
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Sabato 15 marzo alle ore 16 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo, 5) Tilt, La fabbrica di Nichi-Ferrara e il Coordinamento Provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie organizzano un incontro per addentrarsi nel complesso mondo del gioco d’azzardo e delle ludopatie.
Un paese dove si spendono circa 1450 euro procapite,neonati compresi, per tentare la fortuna con videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo, e dove si stimano 800mila persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo e quasi due milioni di giocatori a rischio. In virtù di questi dati l’Italia occupa il primo posto in Europa e il terzo posto tra i paesi che giocano di più al mondo.
Il settore del gioco d’azzardo mobilita il 4% del Pil nazionale, con un fatturato legale stimato nel 2011 in 79.9 miliardi di euro, a cui si devono aggiungere, mantenendoci prudenti, i dieci miliardi di quello illegale. E’ la terza impresa italiana, l’unica con un bilancio sempre in attivo e che non risente della crisi che colpisce il nostro paese.
Dietro questi numeri ci sono storie, fatiche, speranze che si trasformano per tanti in una trappola psicologica ed economica. Un cappio che si stringe non solo intorno ai giocatori, ma condanna intere famiglie la cui vita viene stravolta da un giorno all’altro: mogli che non riconoscono più i loro mariti, figli che perdono un genitore che non ha più tempo per loro, parenti che vorrebbero aiutare ma non trovano una soluzione efficace e nemmeno un efficace sostegno da parte della società e dei servizi alla salute.
Questo è il mondo del gioco d’azzardo in Italia. Sabato pomeriggio ne parleremo con: Luisa Garofani, psichiatra e responsabile del SerT di Ferrara, Daniele Poto, giornalista autore del dossier di Libera Azzardopoli 2.0, Simone Feder, psicologo e coordinatore dell’Associazione Movimento No Slot, e Franco Borgo, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà.
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