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Atto vandalico alla Corona d’alloro

«Il rispetto nasce dalla conoscenza” scriveva Terzani, ed è proprio la mancanza di cultura e di ideali che ripropone ciò’ che è successo a Vigarano Mainarda al Parco dei Bersaglieri, dove la corona d’alloro è stata distrutta e calpestata. Forse gli autori non si sono resi conto che quell’ignobile gesto era uno sfregio a tutti i nostri caduti e Alla nostra Patria, ogni atto vandalico è una ferita che potrà forse rimarginarsi, ma lascerà una cicatrice indelebile come in un corpo.
Ai Bersaglieri di tutta la Provincia di Ferrara ha lasciato sconcerto e rabbia, dove un luogo della memoria sia stato in questo modo violato. Ma un popolo che dimentica, distruggendo il proprio passato, su quali basi può pensare di costruire il proprio futuro?
Proviamo a immaginare se all’improvviso non esistessero più piazze e monumenti della nostra città, se non potessimo vedere mai più quel paesaggio consueto che è impresso nel nostro Dna, ci sentiremmo persi, disorientati, sradicati. Avremmo perso i nostri punti di riferimento, la nostra identità i nostri ricordi. E allora perché distruggere o deturpare volontariamente ciò che ci appartiene? Atto di sfida? Ignoranza? Desiderio di trasgredire, di attirare l’attenzione su di sé? Incultura? Il vandalismo è anche la conseguenza di alcune dinamiche sociali che coinvolgono soprattutto i giovani (mancanza di ideali, senso di smarrimento, difficoltà nell’individuare i principi ai quali conformare la propria condotta e morale) e di metodi educativi errati. Non abbiamo ricette miracolose, ma siamo convinti che ognuno può
contribuire ad arginare questi fenomeni che continuano a dilagare nell’indifferenza generale.
Ognuno di Noi Bersaglieri ha una responsabilità etica nei confronti della salvaguardia dei nostri sacri principi e della nostra stessa identità di ITALIANI, chi distrugge ciò, distrugge la Nostra civiltà e il nostro stesso futuro.

Il Consiglio Provinciale di Ferrara
dell’Associazione Nazionale Bersaglieri

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)