Ascom Ferrara, progetti e consapevolezza. Ne parla il presidente Giulio Felloni
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Ascom Ferrara ha celebrato pochi giorni fa il suo 70° anno di fondazione: un traguardo importante, che racconta di come l’associazione abbia saputo attraversare i decenni e le epoche dal secondo dopoguerra fino all’attuale era digitale.
Ne abbiamo parlato con Giulio Felloni, presidente provinciale Ascom Confcommercio, al quale abbiamo chiesto una lettura di questo numero, dal punto di vista dei traguardi raggiunti e di quelli che l’Ascom 2.0 ha in programma per il suo futuro.
“Può apparire banale – spiega Felloni- non lo possiamo leggere come un punto di arrivo ma nemmeno solo come un punto di partenza. Quello che rende forte Ascom Ferrara è aver saputo ascoltare, capire, recepire le esigenze degli imprenditori in ogni epoca della storia di questa città. Dal dopoguerra ad oggi sono mutate le dinamiche del commercio e in generale del mondo dell’imprenditoria, sono mutati gli equilibri che legano questi mondi ai cittadini, al pubblico, noi siamo riusciti nel tempo ad accogliere i cambiamenti e a cercare di mettere a valore la nostra esperienza per usarla come acceleratore. Lo abbiamo fatto con il recupero delle zone buie, puntando sui social media e l’e-commerce per accompagnare i nostri imprenditori verso nuovi mercati ed opportunità. Il mercato cambia, Ascom e i suoi associati vivono il cambiamento e questo può accadere perché la nostra è un’associazione che sa ascoltare.”
Ma in cosa è cambiato il panorama d’azione di Ascom?
Le aziende sono cambiate, è cambiato il concetto di comparto del commercio, che va ad inserirsi in un quadro più ampio e complesso, il così detto ‘terziario’, assieme a turismo, servizi, trasporti, artigianato, libere professioni. Secondo noi Ferrara ha la grande fortuna di avere una vocazione turistica e di saperla coltivare, assieme a tutto il suo territorio. Dalla città del Guercino – Cento – fino a Comacchio e al Delta del Po abbiamo un territorio ricco, emozionante, che raccoglie eccellenze gastronomiche uniche. Io credo che lavorando sul settore turistico, spingendo verso l’internazionalizzazione dell’offerta si possano ottenere degli ottimi risultati per la crescita di tutto il terziari ferrarese. A volte basta una sola mostra o un evento ben fatto per convogliare pubblico di standard medio-alto, ossia che trascorre almeno una o due notti in città. Questo pubblico muove attività nei ristoranti, nel settore dell’accoglienza, nei negozi. Noi dobbiamo essere in grado di leggere l’esigenza e l’aspettativa dei turisti per proporre un’offerta di qualità, sostenibile, accessibile.
Sfide importanti per il futuro, quindi…
Si, sicuramente. Ascom è da sempre vicina agi imprenditori per sostenerli nel loro lavoro quotidiano, snellire la burocrazia, creare nuove attività e opportunità. Abbiamo studiato le nuove imprese del terziario che nascono, 7 su 10 sono avviate da donne, le altre sono quasi tutte gestite da giovani. E’ un segnale importante, significa che il terziario è davvero un’opportunità. Nel nostro paese si parla spesso di museo diffuso, un modello che a Ferrara esiste e ha successo senza particolare spinta istituzionale, visto che il nostro centro storico è raccolto e ricco di palazzi, musei e luoghi di cultura. In parallelo Ferrara è la quintessenza del ‘centro commerciale naturale’, dove si può passeggiare o pedalare in bicicletta, guardare le vetrine e nel frattempo godere della bellezza della città.
Cosa propone Ascom per salvaguardare questa bellezza?
Dal nostro punto di vista è fondamentale lavorare sulle zone buie, riportando attività e iniziative in quei quartieri di Ferrara dove tanti negozianti avevano chiuso e le strade si stavano svuotando, ponendole a rischio di degradarsi. Per evitare che questo accada abbiamo già organizzato iniziative importanti nel quartiere Gad, dove abbiamo spostato la manifestazione “Europa in piazza”, che attira migliaia di persone ogni anno. Poi abbiamo puntato a Piazza della Repubblica: lì grazie alla collaborazione delle attività che vi si affacciano è nata la “Piazza del Gusto” e la prossima estate la piazzetta che affaccia sul Castello Estense ospiterà i tavolini e le luci dei ristoranti e dei bar prospicienti, musica live, eventi. Ultimi, in termini di tempo, gli interventi in piazza Gobetti – che ha ospitato 10.000 visitatori per la mostra Lego – e via Saraceno, per la quale stiamo raccogliendo le esigenze e le sollecitazioni dei commercianti.
Come va il progetto dell’e-commerce in collaborazione con ebay?
Benissimo, abbiamo avuto numerose adesioni: l’associazione si evolve, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale. Il web è il presente delle generazioni che lavorano, viaggiano, acquistano, non si può perdere un’opportunità così.
Outlet di Occhiobello, apre, poi non apre più. Vi siete già chiesti cosa succederà se e quando dovesse andare a regime?
Gli outlet sono un fenomeno come tanti, fanno parte della storia del commercio. A noi starà il compito di interpretare il fenomeno, senza fasciarsi la testa in anticipo, e cercando di individuare in esso la possibile risorsa e non il problema. Ascom Ferrara contrappone all’idea di outlet una filiera di servizi di qualità, con una grande diversificazione dell’offerta e questo certamente fa la differenza. In zone ‘colpite’ dai grandi outlet, vicini a piccoli paesi che non hanno un grande centro storico, i piccoli commercianti hanno subito il colpo. Confcommercio è corsa loro in aiuto lavorando sulla revisione dei parametri degli studi di settore, tanto per raccontare solo una delle azioni pratiche che si possono mettere in campo ma Ferrara resta un campo di gioco diverso.”.
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Ingrid Veneroso
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