Da: Articolo 1 – MDP di Ferrara
Il governo sta esibendo il suo volto più reazionario, attuando un autentico processo di svuotamento dei diritti dei cittadini. Come sempre la strategia consiste nel concentrare l’attenzione su ogni singola tematica, predisponendo una riforma normativa ad hoc, che vada a ridurre, quando non a rimuovere, risultati conquistati in decenni di impegno e di lotte. Così, smantellando, un tassello alla volta, l’impianto architettonico della nostra democrazia.
È il caso, ad esempio, del disegno di legge Pillon, attualmente in fase di discussione, che se approvato costituirà un arretramento per le libertà e i diritti civili di tutti e tutte, in particolare per le donne e i bambini.
La legge propone una famiglia unica, ideale ed astratta, che sarà imposta come modello ad ogni coppia con figli che si separa. Si vuole disciplinare obbligatoriamente ogni aspetto della vita dei singoli secondo regole rigide e prefissate, senza concedere spazio alcuno alle specificità individuali. Viene indicato un percorso lungo e complesso, che moltiplicherà tempi e costi, con l’obiettivo esplicito di ostacolare le persone che vogliono separarsi, complicando il ricorso a tale istituto.Nei fatti una mediazione paternalistica, cieca ai reali bisogni dei figli, considerati come “pacchi” che i genitori devono custodire e consegnarsi nei giorni stabiliti da regole aritmetiche, anziché affettive. Viene eliminato l’assegno di mantenimento, colpendo nuovamente le donne, ovvero la parte in genere più debole delle coppie. Su di esse infatti grava il lavoro di cura, ed esse hanno mediamente stipendi più bassi anche a parità di lavoro. Qualora il DDL Pillon venisse approvato, separazione e affido diventeranno un campo di battaglia permanente e i figli e le figlie ostaggi di un costante negoziato tutoriale. Come se ciò non bastasse, il disegno non riconosce la violenza domestica, impedendone di fatto l’emersione con strategie specifiche che strumentalizzeranno i figli per esercitare un controllo costante sulle donne, obbligate a trattare con il proprio aggressore, con il ricatto dell’affidamento e della responsabilità genitoriale. Per tutte queste ragioni il DDL presenta gravi profili di incostituzionalità e viola apertamente numerose disposizioni della Convenzione di Istanbul, della Convenzione CEDAW, della Convenzione di New York sui diritti del fanciullo.
Si tratta dunque, con ogni evidenza, di una legge che, se attuata, non genererà semplificazione o maggiore equità tra le parti, bensì nuove sofferenze nei soggetti coinvolti dal provvedimento, già in origine parti più deboli.
Il disegno di legge Pillon deve quindi essere ritirato. Non corretto o emendato, ma eliminato dall’agenda di governo. E per questo Articolo 1 – MDP sarà al fianco di UDI e di tutte le altre associazioni, le donne e gli uomini che Sabato 10 novembre saranno in piazza, e aderirà ad ogni altra iniziativa pubblica sarà organizzata a riguardo. Ci auguriamo che l’opposizione a questa vergogna sia la più ampia e unitaria possibile, al di là delle inevitabili differenze dovute alle identità individuali delle associazioni, dei partiti e dei singoli aderenti.
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