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Giornata della donna nel segno dell’arte quella dell’8 marzo alla galleria Fabula Fine Art (via del Podestà 11, Ferrara), dove è stata inaugurata la mostra ‘L’ingegno di Eva’ a cura del critico Lucio Scardino. In mostra le opere di dieci artiste che coprono un arco di tempo di oltre cent’anni, dal dipinto di Adriana Bisi Fabbri (cugina di Boccioni), datato 1912, fino alla scultura di Laura Govoni, datata 2019, dove nel cerchio e nel quadrato d’ispirazione leonardesca compaiono scarpe di un verde ambientalista che allude al destino dell’uomo e alla necessità di un recupero umanistico e rigenerante.

“Bambino vitruviano” e “Donna vitruviana” (2019) di Laura Govoni

La scelta del curatore spazia volutamente tra generazioni e tecniche molte diverse tra loro, che mettono a confronto il classico e il contemporaneo, la pittura a olio e la scultura con oggetti trovati e inseriti in una nuova armonia visiva. Si va dalla piccola sequenza di opere su carta del 2017 della 22enne Priscilla Scalvi al dipinto a olio con due donne sullo sfondo di una marina in Egitto (1913) di Maria Chailly, nata nel 1861.

Veduta marina al Cairo, 1913, Maria Chailly
“Abbracci lontani”, 2017, Priscilla Sclavi

[Cliccare sulle immagini delle opere per ingrandirle]

Generazioni diverse e tecniche pittoriche varie ancora nel grande arazzo intitolato ‘Etiopia’ (2018) di Nedda Bonini, dove si inseriscono ricami di fili dorati, stampa elettrografica e inserimenti vegetali e l’incisione a colori del ‘Ferrariae Castrum’ (1927) realizzata da Mimì Quilici Buzzacchi  con il castello estense immerso in un immaginario paesaggio medievale sognante e sperduto in una valle in mezzo a una radura campestre.

“Etiopia”, 2018, Nedda Bonini,
“Ferrariae Castrum”, 1927, Mimì Quilici Buzzacchi

Un classico del genere pittorico come la natura morta floreale (1923) di Ada Santini e un ritratto realizzato da Beryl Hight (1963) si accompagnano a un paesaggio innovativo ed essenziale come ‘La nevicata’ (1955) di Giovanna Baruffaldi, amica di De Chirico e attenta agli sviluppi dell’arte dell’epoca, fino all’anticonformista Leonor Fini con un ‘Ritratto di Felicita Frai’ (1933), che Scardino definisce di “felice sintesi quasi alla De Pisis”.

“Ritratto di Felicita Frai”, 1933, Leonor Fini

‘L’ingegno di Eva’, galleria  Fabula Fine Art, via del Podestà 11, Ferrara. Fino a sabato 23 marzo 2019, visitabile martedì, giovedì e sabato ore 16-19 o su appuntamento telefonando al 347 7159748

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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