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Arriva sui banchi del consiglio comunale il progetto di esternalizzazione della biblioteca

Articolo pubblicato il 6 Marzo 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa

BONDENO (FERRARA), 06-03-2019.
Aperture serali, più servizi e flessibilità oraria, a beneficio di studenti e utenti. La biblioteca “L. Meletti” si appresta ad un vero e proprio restyling, sulla scorta di altre esperienze simili, ma che porterà ad avere tutta una gamma di servizi di qualità. L’Amministrazione comunale porterà con questo spirito, in consiglio comunale (giovedì 11 marzo, ore 21) la delibera che riguarda l’esternalizzazione del polo bibliotecario e dell’archivio storico. «Una scelta – dice l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri – che abbiamo fatto valutando una serie di ipotesi, per l’implementazione dei servizi: aperture serali e orari flessibili, per un polo bibliotecario che è ormai attiguo e complementare ai servizi già offerti da Spazio 29 e la Casa della Musica. Per studenti e utenti in generale – dice – avremo la possibilità di sviluppare una serie di progetti, con maggiore flessibilità in termini di orari di lavoro e aperture al pubblico». Lo scorso anno, si è articolato un ulteriore segmento, che è quello dell’avvicinamento al “libro” da parte di chi incomincia a leggere. «Le potenzialità per fare meglio – avverte il sindaco Fabio Bergamini – esistono e intendiamo accrescere la qualità del servizio. Affideremo l’incarico di sviluppare nuovi progetti ad un soggetto che ci darà adeguate garanzie in tal senso». D’altra parte, esempi di convenzioni pubblico-privato sul territorio non mancano: si vedano lo stesso Spazio 29 e l’asilo “Margherita”. La biblioteca sarà il prossimo step. L’attuale responsabile del polo bibliotecario potrà dare man forte al servizio anagrafe e demografico, per il quale vi sono necessità di implementare la dotazione organica, al fine di assicurare l’erogazione un migliore servizio.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani