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Arcore punk

Articolo pubblicato il 15 Dicembre 2015, Scritto da Radio Strike

Tempo di lettura: 2 minuti


La notizia del giorno non è la Francia che può continuare a menarsela in liberté, égalité e fraternité.
Anche perché non si può proprio dire che i nostri cugini l’abbiano scampata.
Quindi han poco da festeggiare perché il casino persisterà almeno fino alle prossime presidenziali.
La vera notizia del giorno è il 30enne che si è dato fuoco ad Arcore proprio davanti alla celebre villa di Berlusconi.

Brano: “Set It On Fire” dei The Scientists Album: “Blood Red River - 1982-1984” del 2000
Brano: “Set It On Fire” dei The Scientists
Album: “Blood Red River – 1982-1984” del 2000

Non si sa perché ma, ieri mattina alle 9:45 ‘sto tipo, con i vestiti già cosparsi di un non specificato liquido infiammabile, si è piazzato proprio là, ha estratto un accendino e si è dato fuoco.
Più o meno prontamente qualcuno ha provveduto a spegnerlo e successivamente è stato trasportato in ospedale con un elicottero.
E ovviamente è ancora là, in condizioni abbastanza gravi.
Boh. C’è poco da dire.
Così, in attesa di mettere un po’ più a fuoco ‘sta storia, via con una delle più grandi canzoni sull’argomento.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani