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Arcidiocesi di Ferrara e Comacchio: concerto The Sun al Teatro Nuovo

Articolo pubblicato il 7 Ottobre 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Organizzatori

Non é solo un invito ad un concerto, quello che propone il Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile al Teatro Nuovo domani sera alle 21 (il 8 ottobre 2019, ingresso a offerta libera), ma a riscoprire il valore e la bellezza della creatura umana, alla luce del messaggio cristiano. Il tutto grazie alla testimonianza in musica di una delle migliori punk band italiane dei primi anni di questo secolo “colpite” nel pieno della loro carriera da una… conversione di gruppo.
La band racconterà in un primo momento il proprio percorso, interagendo col pubblico; successivamente si esibirà in un concerto in acustico, riprendendo alcuni dei brani più significativi, simbolo della strada che seguitano a percorrere.
I The Sun sono una rock band di Thiene, in provincia di Vicenza, con all’attivo 8 album pubblicati. Nati nel 1997 come Sun Eats Hours, hanno raggiunto in breve la fama internazionale, esibendosi in Europa con artisti del calibro di The Cure, Muse, Misfits e Offspring, venendo premiati nel 2004 come “migliore punk rock band italiana nel mondo” al MEI (Meeting Etichette Indipendenti).
Al termine di una tournée di oltre 100 concerti in 10 stati differenti tra il 2006 e il 2007, i membri affrontano una profonda crisi esistenziale che porta quasi allo scioglimento del gruppo. Il coraggio, l’amore per la musica e l’amicizia, e infine la “fede” che il frontman Francesco Lorenzi riscopre dopo anni di “Sex and Drugs and Rock ‘n’ Roll”, lo portano a vivere una profonda conversione, così potente da permettergli di riallacciare i rapporti con i membri della band e iniziare nel 2010 un nuovo percorso dove la strada, fatta di note e rapporti umani, ora conduce alla vera meta: Gesù Cristo.
Impegnata socialmente con numerose attività, tra cui pellegrinaggi in Terra Santa, Giornata Mondiale della Gioventù e realtà solidali, la band continua a diffondere la proposta di svolta a coloro che sentono l’esigenza di indagare sul significato dell’esistenza umana, ma anche a chi soffre e soprattutto alle anime che ricercano la vera felicità.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani