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1 Giugno 2020

Arabeschi

Tempo di lettura: < 1 minuto


Un germoglio. Un aforisma, un incipit, un motto celebre, un proverbio, una frase ‘rubata’ a questo o a quel grande autore. E dal germoglio esce una riflessione, spunta un pensiero nuovo, germogliano parole che hanno a che fare con il nostro presente. La rubrica Germogli inaugura la settimana di Ferraraitalia. La trovate tutti i lunedì, nella prima ora del mattino.
(La redazione)

Non so se esista un’espressione più efficace per mostrare, ad un alieno che piovesse sul nostro Paese, le entità che governano la vita in Italia. Un arabesco è una decorazione e una complicazione, sofisticata e inutile, un intreccio di ramificazioni infinite, un labirinto di percorsi che fa smarrire l’uscita. Ne siamo avviluppati in un ufficio pubblico, nell’interpretazione di una norma, dentro una circolare applicativa, alle prese con una procedura di autorizzazione, morsi da un velenoso codicillo fiscale. Nel frattempo, tutto ciò che conta viene coperto da un velo nero arabescato, dietro il quale muoiono i migliori, eliminati e celebrati.

“In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Viviamo in una rete di arabeschi.”
Ennio Flaiano

Una pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

Per leggere i germogli delle settimane passate, clicca [Qui]

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it