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“Aprile capuzziano” 2019: si parte il 3 aprile con lo spettacolo di tango argentino

Articolo pubblicato il 20 Marzo 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 20-03-2018.
Un mese di eventi, per commemorare come di consueto il celebre pittore Mario Capuzzo. E non si può certo dire che qualcosa, nel fitto programma che è stato allestito per l’edizione 2019 della rassegna, sia stato lasciato al caso. «Primavera e musica classica fanno ormai rima, da molti anni, a Bondeno – spiega il vicesindaco con delega alla promozione del territorio, Simone Saletti –. Dove, come di consueto, il mese di aprile diventa quello “Capuzziano”, per omaggiare il grande poeta Mario Capuzzo». Su iniziativa della moglie del pittore e con la fattiva collaborazione del Comune e di vari altri soggetti (Pro Loco Stellata, Lions Club e Parrocchia Natività di Maria di Bondeno) anche per quest’anno la primavera della sala 2000 comincerà a suon di musica. Si comincerà domenica 3 aprile (ore 15,30) con “El tango en vivo… vivo en el tango”, suggestivo spettacolo di tango argentino, a cura dell’Orquestra Tìpica Estetango y Scuola Tango Diferente. Il 14 aprile, sempre alle 15,30, sarà la volta dell’ensemble: “Sull’Ali dorate”. Un’esibizione che vedrà molti talenti in campo: Pietro Selvaggio (pianoforte), Marcel Frumusachi (violino), Stefano Zanon (flauto), Cristina Chiaffoni (mezzosoprano), Ugo Cingano (basso/baritono). Tornerà lirica, anzi “Moderatamente lirica”, la scaletta del 22 aprile, all’orario canonico: un viaggio musicale a cura di Mara Paci (soprano) e Paolo Lazzarini (pianoforte). Domenica 28 aprile, quindi, il gran finale (sempre alla sala 2000, alle ore 15,30): non poteva mancare la Filarmonica “G. Verdi” di Scortichino, che torna ad esibirsi a Bondeno dopo i recenti concerti natalizi e in occasione del Centenario della Vittoria. Stavolta, l’esibizione ripercorrerà le “Melodie da film di tutti i tempi”, con la Filarmonica diretta da Roberto Padovani a strappare come sempre applausi a scena aperta. «Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile anche quest’anno la rassegna – dice Saletti – che si svolge ad ingresso libero, per dare a ciascuno la possibilità di fruire della migliore musica da camera, rinverdendo una tradizione che portiamo avanti ormai da tanti anni in città».

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani