Appuntamento di “ApertaMente” all’IIS Einaudi di Ferrara sabato 13 gennaio
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Da Davide Ruggieri
Luca Antonucci (Università di Ferrara e UTEF) parla dell’informazione nel Primo Conflitto Mondiale
Propaganda e censura in tempi di guerra
Come ha raccontato la stampa italiana la Prima Guerra mondiale? Questo il tema accattivante con cui si apre il 2018 per l’IIS “L’Einaudi” di Ferrara, che all’interno del programma di “ApertaMente: l’officina del sapere”, propone un incontro con il dott. Luca Antonucci (Università di Ferrara e UTEF) dal titolo L’informazione nella Grande guerra tra censura e propaganda. L’incontro avrà luogo presso l’Aula magna dell’IIS “L.Einaudi”, in via Savonarola 32, sabato 13 gennaio 2018 (ore 10,00) e l’invito è esteso alla cittadinanza tutta.
L’ospite di turno dell’Einaudi è Luca Antonucci che ha svolto per vent’anni attività giornalistica lavorando principalmente per “Il Resto del Carlino”, con esperienza pluriennale anche nell’emittenza radiotelevisiva cittadina. Dal 2008 è manager didattico presso l’Università di Ferrara. Nel 2013, con il suo primo libro (“Papa Luciani. Un lampo di stupore – Trentatré giorni rivoluzionari nelle cronache di sei quotidiani dell’epoca”), è giunto secondo nel Premio letterario nazionale “Nabokov” a Novoli (Lecce) ed è stato finalista nel Trofeo internazionale “Penna d’autore” a Torino. Sempre dal 2013 è docente UTEF per attività didattiche incentrate sulla storia del giornalismo, sulla semiotica del testo giornalistico e sulla sociologia della comunicazione.
Dopo una prima parte dedicata ai tratti generali e alle principali testate di inizio Novecento, Antonucci mostrerà come negli anni del Primo Conflitto Mondiale, caratterizzati da un vero boom di vendite, l’intreccio tra politica, grande imprenditoria e carta stampata nel nostro Paese fosse già molto forte, con negative conseguenze sull’indipendenza dell’informazione. Parlerà quindi del dualismo prebellico fra quotidiani interventisti e quotidiani neutralisti, per poi arrivare, anche con l’ausilio di alcune prime pagine dell’epoca, alla retorica patriottica che li ha caratterizzati nelle varie fasi della guerra e alla censura statale che ha nascosto il malcontento degli italiani condizionando, nello stesso tempo, le notizie provenienti dal fronte: il tutto in un contesto fatto di accondiscendenza ma anche di insubordinazione, protesta e repressione. Non mancheranno accenni sulle differenze mostrate dai vari Stati nella gestione e nel controllo delle informazioni durante il conflitto. Una parte della conferenza, inoltre, sarà dedicata ai cosiddetti “giornali di trincea”, destinati ai soldati italiani.
Nel centenario che segna la fine del tragico conflitto (1918) che aveva lacerato tutta l’Europa, una riflessione a tutto tondo su questo tema appare il modo migliore per approfondire (ed esorcizzare), con gli strumenti e le lenti dell’esperto, un’esperienza terribile che è, visti i tempi che viviamo, sempre lì dietro la porta pronta a bussare nuovamente.
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