Da: CAI Ferrara.
Ciclotrekking nelle terre di mezzo
Domani sera, martedì 3 marzo, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Laura Benini, Giovanni Morelli, Elisa Rovatti e Francesco Galli apriranno le iscrizioni del ciclo trekking nell’area del delta del Po e lungo la costa ferrarese, previsto dal 30 maggio al 2 giugno.
Un ciclo trekking di quattro giorni che esplora la forma dell’acqua: quella del Po e del Reno, dei canali e delle aree golenali, delle valli salmastre e del mare.
Un ambiente in precario equilibrio tra acque dolci, salmastre e salate che ha creato un ecosistema in cui convivono aspetti faunistici e vegetazionali peculiari, fortemente influenzati e adattati alle condizioni di un’area che anche dal punto di vista geologico costituisce un unicum.
Si parte da Codigoro e ci si dirige verso la costa nord della provincia, a Goro e poi Gorino e da li’ si scende verso sud attraversando oasi e riserve naturali, aree palustri, dune e boschi costieri, ma anche siti di grande importanza storico artistica, come l’Abbazia di Pomposa, il Castello di Mesola e Comacchio.
In prossimità del Lido di Spina l’itinerario volge a occidente e si lascia il mare alle spalle, costeggia le valli di Campotto, continuando a seguire il percorso dell’acqua, e punta verso Argenta, dove termina il ciclotrekking.
Massimo 11 partecipanti, chiusura iscrizioni il 31 marzo; maggiori informazioni in sede Cai il martedì sera.
Pizzo di Levico, l’Occhio degli Altipiani
Domani sera, martedì 3 marzo, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Daniele Cirelli e Jacopo Napoleoni apriranno le iscrizioni alla ciaspolata al Pizzo di Levico, previsto per il 22 marzo.
Il Pizzo di Levico si erge isolato all’estremità nord occidentale dell’altipiano di Asiago ed è esposto a picco sulla Valsugana, dominando la piana di Levico e Caldonazzo ed i loro laghi. Dalla quota di 1908 metri, la vista spazia grandiosamente su tutta la parte alta dell’Altipiano di Asiago a sud, sull’intera catena dolomitica del Brenta ad ovest, sull’intera catena dei Lagorai e cima d’Asta a Nord, fino alle Pale di San Martino.
L’itinerario ci porterà a scoprire un'area nella quale gli scontri della Prima Guerra Mondiale furono particolarmente cruenti ed i resti dei forti “Busa Verle” e “Spitz Verle”. Quest’ultimo in particolare, ricavato nella cima della montagna, per la sua fantastica posizione panoramica venne denominato “l’Occhio degli altipiani”. Su questo forte cadde il primo colpo di cannone che segnò l’entrata in guerra dell’Italia.
La partenza e’ prevista da piazzale Dante alle 6.30 e il rientro attorno alle 21
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