Apertura straordinaria del nuovo Centro Studi Bassaniani di Casa Minerbi
La riapertura di pochi giorni fa di Casa Minerbi – Dal Sale ha destato grande soddisfazione e interesse tra i ferraresi e non solo. Oltre al nuovo museo con ciclo di affreschi trecenteschi, il palazzo ospita una sala conferenze, l’Istituto di studi rinascimentali con la sua prestigiosa biblioteca, l’archivio Ravenna e il nuovo Centro studi bassaniani che viene inaugurato oggi in occasione del centenario della nascita del noto scrittore ferrarese.
Domani sabato 5 marzo il Centro studi bassaniani verrà straordinariamente aperto al pubblico: istituito dal Comune di Ferrara grazie alle donazioni della professoressa Portia Anne Prebys che raccontano – grazie a più di cinquemila libri, documenti, oggetti d’arte e d’arredo – una parte significativa della vita e dell’opera di Giorgio Bassani (4 marzo 1916 – 13 aprile 2000). La curatrice del Centro studi, professoressa Potia Anne Prebys, accoglierà tutti gli interessati.
Sabato 5 marzo 2016 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, con sede a Casa Minerbi, in via Giuoco del Pallone 15 a Ferrara.
Cenni storici – Giuseppe Minerbi è stato una figura centrale della vita culturale ferrarese. Amico di Giorgio Bassani, nel 1955 restaurò e trasformò la “Sala dei vizi e delle virtù” in un centro della cultura ferrarese frequentato dalle più alte figure letterarie e culturali di quegli anni. Nel 1995 il Comune e il Ministero poi acquistarono la casa che ha retto bene anche alle scosse di terremoto del maggio 2012. L’edificio in questione deve la sua fama soprattutto agli affreschi che nobilitano i due ambienti più prestigiosi dell’intero complesso, che si trovano nel fabbricato più interno; si tratta del salone dei Vizi e delle Virtù e della sala degli Stemmi, entrambi attribuiti al cosiddetto “Maestro di Casa Minerbi”, databili tra il 1360 ed il 1370. In particolare, gli affreschi dalla complessa simbologia dei vizi e delle virtù sono stati definiti, insieme a quelli del convento benedettino di Sant’Antonio in Polesine, come il nucleo più importante della pittura trecentesca ferrarese.
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Sara Cambioli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)