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Apertura straordinaria Camera del lavoro di Ferrara dopo assalto fascista alla sede Cgil nazionale di ieri

Articolo pubblicato il 10 Ottobre 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


 

Bandiere rosse sventolano a tutte le finestre della Camera del lavoro di Ferrara.
In tanti questa mattina si sono riuniti sotto la sede di Piazza Verdi in occasione dell’apertura straordinaria di tutte le Camere del lavoro d’Italia in risposta all’assalto di gruppi fascisti alla sede della Cgil nazionale.
Dalle finestre di Ferrara riecheggiano le parole di Maurizio Landini, in diretta dal presidio in corso davanti alla sede violentata dagli ignobili atti vandalici.
Presente a Roma una folta delegazione di ferraresi, che partiti stamattina hanno voluto manifestare convintamente per la democrazia contro ogni violenza fascista.
“Non ci faremo intimidire da questi vigliacchi – ha detto da Roma Cristiano Zagatti segretario generale Cgil Ferrara – l’attacco di ieri non è stato solo un attacco alla nostra sede nazionale, ma alla democrazia del Paese e a tutto il mondo del lavoro. Alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori dobbiamo la sconfitta del fascismo e degli anni più bui della nostra storia.
E’ il lavoro che ha rivendicato la tutela del diritto alla salute in questa emergenza sanitaria. La scelta deliberata di colpire la Cgil, il sindacato confederale, il mondo del lavoro, rappresenta un’offesa alla Costituzione e a tutte le persone che hanno scelto democraticamente di organizzarsi. Le nostre Camere del Lavoro sul territorio sono presidio di libertà, legalità, diritti: continueremo con forza il nostro impegno e lavoro quotidiano, perché la nostra storia ci insegna che la paura non ci appartiene”.
Appuntamento sabato 16 ottobre a Roma per una grande manifestazione antifascista organizzata da Cgil, Cisl, Uil per cambiare il Paese.

Susanna Garuti
Ufficio comunicazione, formazione e informazione

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani