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L’appello delle tre associazioni di Cia-Agricoltori Ferrara ai sindaci del territorio perché tutelino le persone più fragili e non mettano a rischio il lavoro delle aziende, in particolare quelle agrituristiche

FERRARA, 9 novembre 2020 – Le associazioni Anp (Associazione Nazionale Pensionati), Donne in Campo, e Agia (Associazione Giovani agricoltori), insieme a Cia-Agricoltori Italiani Ferrara hanno inviato, nei giorni scorsi, una lettera aperta ai sindaci del circondario per sollecitare maggiori controlli nelle zone a maggiore rischio assembramento, al fine di contenere l’epidemia da Covid-19.

“Le persone più deboli e fragili sono particolarmente a rischio – sottolineano le tre associazioni nel documento – e con l’aggravarsi della situazione sanitaria, aumenta il numero di coloro che ritardano la cura di patologie più o meno gravi, rinunciano e rimandano le visite di prevenzione, anche a causa dell’allungamento delle liste di attesa. Una drammatica realtà che abbiamo già vissuto in primavera e che rischia di ripetersi ora, con ulteriori pesanti conseguenze anche in termini di vite umane”.

L’appello ai sindaci deriva dalla preoccupazione per regole di distanziamento e di utilizzo dei dispositivi di protezione che, fin troppo spesso, non vengono seguite dalla collettività.

“Purtroppo constatiamo che non sono sufficienti gli inviti al senso civico – denunciano Anp, Donne in Campo e Agia-: occorre allora intensificare i controlli da parte delle autorità competenti, anche applicando con rigore i provvedimenti previsti dalla legge, affinché possa essere garantita la tutela generale dei cittadini”. Chiedono, inoltre, alle istituzioni: “Particolare attenzione per aree che riteniamo maggiormente sensibili, dove vi è una maggiore predisposizione all’affollamento: aree esterne dei luoghi di aggregazione, centri commerciali, parchi pubblici e centri sociali, nonché all’interno dei trasporti pubblici.

Senso civico individuale e controlli delle autorità potranno evitare la diffusione del virus e garantire le cure a tutti i cittadini, salvaguardando anche il lavoro delle aziende del territorio che svolgono attività di ricezione e agrituristica.

“Solo attraverso una maggiore vigilanza – concludono le associazioni – sarà possibile uscire da questa pandemia al più presto, evitando il sovraffollamento delle strutture sanitarie per continuare a garantire una sanità gratuita e universalistica e salvaguardare le aziende del nostro territorio”.

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