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Anche la Cultura Dialettale Ferrarese al Convivio dei Poeti di Mantova e dell’Italia Settentrionale 2018

Articolo pubblicato il 24 Maggio 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Tosto che l’acqua a correr mette co’,
Non più Benaco, ma Mincio si chiama
Fino a Governo dove cade in Pò.
(Dante – Inferno, Canto XX, vv. 76/78)

Mantova anche quest’anno, due anni dopo aver rappresentato la Capitale Italiana della Cultura, anche grazie al suo ‘splendido quarantaseienne’ cenacolo dialettale “Al Fogolèr”, tramite esso ha ritenuto doveroso promuovere una serie d’incontri con i quali promuovere la poesia ed ancor più valorizzare il lavoro compiuto negli anni scorsi da personaggi che hanno dedicato la propria vita a questa espressione artistica e culturale. Il sodalizio mantovano guidato da Sergio Aldrighi, come di consueto, proporrà, domenica 27 maggio prossimo, a San Biagio di Bagnolo S. Vito ( MN), la 15a edizione del Convivio dei Poeti Mantovani, l’ INCONTRO INTERREGIONALE DI POESIA DIALETTALE dedicato al Mincio tra Storia, Poesia e Governo d’acque, a cui son invitati i veri cultori della poesia in lingua dialettale, e locale e di molte parti dell’Italia Settentrionale tra Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige ed Emilia Romagna ed oltre. L’evento che, in realtà, si ripete con viva partecipazione e numerosa presenza dai primi anni Novanta, è davvero sentito, è un momento in cui il ‘ non dimenticare di ricordare’, in piena regola, si concretizza, così come si concretizza il rammemorare, con autentica e rara umanità, in amicizia, la lingua e la cultura delle nostre radici che sempre più vanno rarefacendosi e diradandosi nella nebbia delle ‘non lingue’ di internet, televisive, twitterine che ci circonda. Come sempre, Ferrara sarà rappresentata dalla poetessa, studiosa e ricercatrice linguistico – dialettale Maria Cristina Nascosi Sandri, tra i past presidents del sodalizio Al Tréb dal Tridèl ed ideatrice e coordinatrice della feconda stagione di AR.PA.DIA., l’Archivio Padano dei Dialetti del Comune di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani