Skip to main content

Ambiente. Acqua. Rifiuti. Comunicare, conoscere, capire, ascoltare, leggere. Troppi professionisti del no ed ecofurbi da contrastare con la cultura dell’anche come proposta per la sostenibilità. Qualche contributo si è cercato di dare con le rubrica “ecologicamente” di cui si propone qualche articolo.
Quando si affronta il tema della comunicazione ambientale si deve partire dal principio di dover soddisfare il bisogno di informazione, di assicurare trasparenza, di offrire uno strumento sociale di partecipazione attiva ambientale. Bisogna mantenere alta la sensibilità e la domanda di sostenibilità e qualità sui servizi pubblici ambientali e più in generale di ambiente; è allora importante poter dialogare informando, facendo conoscere i pro e i contro di ogni soluzione tecnica e gestionale, coinvolgendo sugli obiettivi e sui principi, ricercando la collaborazione dei cittadini affinché gli impianti possano trovare collocazione, i servizi possano essere utilizzati nel modo migliore e le modalità di informazione siano percepite, diffuse e corrette. Invece crescono i conflitti ambientali ed il problema ha assunto un notevole peso economico, sociale, ambientale e tecnico: opposizioni, scontri politici, nascita di comitati di difesa, azioni spontanee di cittadini che bloccano, ritardano e talvolta modificano i progetti.
Il cittadino-cliente si aspetta di essere informato (ed è intelligente); solo attraverso il consenso e la legittimazione può aumentare il coinvolgimento. Spesso comunichiamo troppe cose (talvolta anche problemi, paure, ansie). Occorre un modo nuovo di impostare i rapporti e di comunicare: più attento, più indirizzato e personalizzato, più responsabile e coinvolgente, più finalizzato verso la società dei portatori d’interessi. Conoscere come la gente pensa, desidera, spera, apre scenari strategici fondamentali per la comunicazione nei servizi pubblici locali. Allo stesso modo la capacità di comunicazione, intesa come abilità, deve divenire patrimonio di tutti coloro che operano nel settore; comunicare, anche nei servizi pubblici, diventa una professione strategica e richiede sempre maggiori professionalità. Nella società contemporanea e nel futuro prossimo acquisteranno crescente valore la trasparenza e dunque il diritto del cittadino di “capire” le logiche usate per amministrare le risorse pubbliche, di poter essere appoggiato, protetto, considerato e di avere qualità.

 

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).

I commenti sono chiusi.



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it