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da: ufficio stampa Coldiretti Emilia Romagna

E’ una vera invasione con rapporto di una nutria ogni cinque persone nella Regione.

Finalmente riparte in Emilia Romagna la lotta alle nutrie, animali che la stessa Unione Europea definisce tra le specie aliene più pericolose a livello mondiale, auspicandone l’eradicazione totale in Europa dove non ha antagonisti naturali. Lo afferma Coldiretti Emilia Romagna, esprimendo apprezzamento per la delibera dell’amministrazione regionale che in soli tre giorni dal ricevimento del parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ha approvato il 18 aprile la delibera 551 che rende operativo il piano quinquennale di abbattimento delle nutrie.
Quella delle nutrie – rileva Coldiretti – è una vera e proprio emergenza in quanto si tratta di animali ormai diffusi per più di due terzi (71%) del territorio regionale, fino a raggiungere in tutta l’Emilia Romagna, secondo le stime Coldiretti, il rapporto di una nutria ogni cinque abitanti, con danni all’agricoltura che nel 2014 (ultimo anno rilevato) ha raggiunto i 173 mila euro.
Dopo che la nutria è stata inserita tra le specie nocive, al pari dei topi e dei ratti – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – c’è stato un periodo di stasi nelle attività di contenimento che erano passati in capo ai Comuni, privi di risorse adeguate. Il ritorno alla Regione degli interventi per combattere questo dannosissimo animale – afferma Coldiretti – consente di puntare all’obiettivo finale che è, come prevede la delibera, la totale eliminazione di un animale che mette a rischio la biodiversità regionale perché distrugge piante di palude, come le ninfee, altera l’ecosistema, mettendo in forse la sopravvivenza di animali come il falco di palude e il tarabuso, distrugge nidi e mangia uova di volatili come la Gallinella d’acqua, il Germano reale e soprattutto il Mignattino Piombato la cui popolazione italiana è concentrata in Emilia Romagna. Oltre al danno ambientale – ricorda Coldiretti – la delibera regionale sottolinea i danni che le nutrie fanno alle produzioni agricole e agli argini di fiumi e canali, con il rischio di esondazioni che possono trasformarsi in rischio anche mortale per le persone.
I provvedimenti previsti dalla delibera consentono finalmente agli agricoltori di difendere il territorio e le produzioni agricole che in Emilia Romagna sono al top della qualità con il più alto numero di prodotti a denominazione d’origine. A parte nelle aree dei parchi, dove è prevista solo la cattura da personale specializzato, in tutte le altre zone, comprese le aree contigue ai parchi stessi, le nutrie possono essere catturate tramite gabbie/trappole o anche abbattute con armi da caccia da guardie forestali, guardie comunali, cacciatori, personale abilitato e anche produttori agricoli (con regolare licenza di caccia in caso di uso del fucile). La delibera ha anche semplificato il sistema di smaltimento delle carcasse.

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