All’Isola di Albarella il Congresso Internazionale “Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
“Veinland. Innovazioni ed eccellenza in Flebologia”. E’ questo il titolo del Congresso Internazionale che si terrà venerdì 16 e sabato 17 maggio nell’Isola di Albarella, organizzato dal Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara.
Al centro dell’evento il tema dell’eccellenza e dell’innovazione nel campo della diagnosi e della terapia delle malattie delle vene, causa di disturbi e di patologie a carico di diversi organi ed apparati quali arti inferiori, fegato, cervello, con un programma scientifico di altissimo spessore, che dalle scienze di base porta alle più avveniristiche opzioni terapeutiche.
Tra i relatori del congresso ci saranno massimi esperti internazionali, provenienti da Atenei del calibro di Harvard, Washington, Michigan, New York, Arizona.
Alla due giorni si parlerà di quali sono le più moderne innovazioni nel management dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e del distretto cerebro‐spinale. In particolare un’intera sessione sarà dedicata ad un aggiornamento della patologia della CCSVI, l’Insufficienza Venosa Cronica Cerebro‐Spinale, condizione di alterato drenaggio venoso, che sarà descritta dal Prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro di Malattie Vascolari.
“Oltre alla nota e maggiormente studiata associazione fra la CCSVI e la malattia neurologica della Sclerosi Multipla – spiega Zamboni – saranno trattate nuove investigazioni nel campo del disturbo del drenaggio venoso e malattie neurodegenerative quali il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer e del prestigioso progetto di studio della circolazione venosa cerebro‐spinale in ambiente a gravità zero, realizzato grazie alla collaborazione fra il Centro Malattie Vascolari, il Dipartimento di Fisica di Unife, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e la NASA. Verrà infatti presentato il Progetto Drain Brain, che sarà eseguito in orbita dal capitano Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello Spazio. Questo Progetto permetterà di conoscere meglio la circolazione cerebrale degli astronauti in assenza di gravità. Molto interessante la parte terrena che permetterà di indagare persone con malattie neurologiche associate alla CCSVI a distanza, utilizzando in telemedicina le stesse tecnologie sperimentate nello Spazio”.
“Innovazione ed eccellenza – prosegue Zamboni – verranno presentate poi nel campo della patologia ulcerosa vascolare degli arti inferiori, ultimo gradino nell’evoluzione della patologia varicosa, che coinvolge una persona ogni 100. Saranno presentate le più innovative strategie e tecniche sviluppate ai fini di un miglioramento dell’offerta terapeutica”
“Il nostro Ateneo – conclude Zamboni – è stato fra i primi promotori della preservazione e riparazione dei vasi venosi e della loro eliminazione in caso di malattia varicosa. Dall’anno scorso ci siamo caratterizzati anche per la prima presentazione mondiale dei dati ad un anno di osservazione di un innovativo approccio laser per la preservazione ecoguidata di tutti i vasi venosi superficiali dell’arto inferiore, senza necessità di eseguire alcuna incisione chirurgica”.
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