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3.SEGUE – Riprende l’indagine di Ferraraitalia sulle nuove patologie e “l’altra medicina”, con una riflessione del nostro esperto, il dottor Nuccio Russo.

L’organismo possiede al suo interno le forze biodinamiche e biocinetiche che gli permettono di mantenere l’equilibrio o di restaurare il benessere. Queste forze si esercitano attraverso i due sistemi neurovegetativo ed endocrino che lavorano in sinergia tra loro.
Attualmente non si parla più semplicemente di sistema immunitario ma di sistema neuro-psico endocrino-immunitario, quindi è inevitabile la relazione tra psiche, sistema immunitario e funzionalità organica.
Come il corpo sa riconoscere le aggressioni esterne, così la mente sa riconoscere quello che ci è proprio da quello che ci è estraneo. I fattori psicologici sono una causa molto frequente delle allergie, sembra infatti che lo stress abbia un ruolo importante perché aumenta la sensibilità individuale. E’ come se si innescasse una sorta di rapporto alterato tra l’individuo e il mondo circostante.

D’altra parte, sappiamo tutti che se si è allergici al polline, agli acari, alla polvere, ecc. ma anche a persone e situazioni sgradite. La reazione che si manifesta sul piano immunitario è paragonabile ad analoghe insofferenze su altri piani.
La nuova scienza della neuro-psico-endocrino-immunologia insegna che il nostro sistema immunitario è paragonato a un organo supplementare di percezione-relazione con il mondo circostante, una sorta di “sesto senso”. L’individuo può rispondere all’ambiente che lo circonda con moti di aggressività che lo coinvolgono simultaneamente sul piano immunitario, nervoso ed endocrino. Sotto questa luce, l’allergico ricerca qualcosa contro cui volgere la propria aggressività repressa o dissimulata e, a questo punto, si perde la corretta percezione dei ruoli, non essendo più chiaro chi sia l’aggredito e chi l’aggressore.

Dunque le malattie allergiche richiamano la nostra attenzione su più fattori:
– predisposizione costituzionale;
– abitudini alimentari;
– capacità di disintossicarsi (a livello fisico e psichico);
– aspetto legato alla psicosomatica;
– ambiente più o meno sano in cui si vive.
Pertanto l’approccio alle allergie deve essere necessariamente olistico, altrimenti occorrerà accontentarsi di soffocare l’ennesima reazione infiammatoria auto-provocata, senza comprendere e quindi guarire alla radice la problematica.
La reazione allergica può essere intesa, come d’altronde tutte le sintomatologie che richiamano ad una lettura corpo-mente, come il campanello d’allarme di un sistema che ha perso i suoi equilibri naturali e che attraverso i sintomi esprime il suo bisogno d’attenzione.

Il primo a ipotizzare una correlazione tra alimenti e malattie fu Ippocrate (460-370 a.C.), il quale comprese che il cibo poteva essere causa di manifestazioni patologiche come l’orticaria e la cefalea. Successivamente se ne occupò Galeno (131-210 d.C.) che pare curasse malati di allergia alimentare.
Il corpo e la mente nella loro unità funzionale, possono ricompattare alleanze chimiche e psichiche in tutte quelle disfunzioni quali stress, frustrazioni, attacchi di panico o di abbandono, che sono l’evidente comunicazione di uno stato di disagio generale che produce poi la reazione allergica.
Per ogni individuo esistono determinate sostanze, talvolta assolutamente insospettabili, che lo intossicano e che quindi sono incompatibili con il proprio sistema immunitario.
Ingerendo tali alimenti si verifica un fenomeno di reazione citotossica che distrugge parte dei globuli bianchi; gli enzimi liberati entrano in circolo, attaccano i tessuti e provocano irritazione in intere aree del corpo con conseguenti reazioni di tipo allergico a catena. Tali reazioni sono dette intolleranze alimentari ritardate o incompatibilità alimentari tipiche del metabolismo ritardato.

Con sintomi diversi da soggetto a soggetto, le incompatibilità alimentari producono disturbi che si manifestano anche a distanza di tempo dall’ingestione dell’alimento responsabile; diverse sono le allergie classiche che, invece, si manifestano immediatamente con l’assunzione del cibo reattivo (reazione mediata). Talvolta allergie ed incompatibilità possono coincidere. A seconda dell’alimento e del relativo grado di sensibilità si possono avere svariati sintomi, spesso talmente abituali che il soggetto, seppur malamente, convive con loro quasi in una sorte di assuefazione, considerandoli normali. I sintomi sono strettamente individuali poiché le tossine, che si formano durante i processi di incompatibilità alimentare, hanno un organo-bersaglio specifico per ognuno.

Di seguito alcuni sintomi legati alle intolleranze alimentari:
Sintomi generali: stanchezza, ritenzione idrica, borse oculari, sonnolenza postprandiale, alitosi, aumento sudorazione.
Sistema nervoso: cefalea, ansia, depressione, irritabilità, scarsa memoria, difficoltà di concentrazione, vertigini, vampate di calore.
Apparato respiratorio: difficoltà di respirazione, asma, tosse, rinite allergica, sinusite.
Apparato cardiocircolatorio: alterazione della pressione arteriosa, palpitazioni, extrasistole, aumento della coagulabilità del sangue.
Apparato gastroenterico: gonfiore, senso di nausea, dolori e crampi addominali, gastrite, colite, disturbi dell’alveo, diarrea, stitichezza, eruttazione, aerofagia, prurito anale, emorroidi.
Apparato urogenitale: cistiti, infiammazioni urogenitali, sindrome premestruale.
Apparato muscolo-scheletrico: crampi, spasmi, tremori muscolari, debolezza muscolare, dolori articolari,
Epidermide: prurito locale e generalizzato, acne, eczema, dermatite, vari
Inestetismi: cellulite, soprappeso, obesità.

Il ruolo dell’osteopata
L’osteopata utilizza la via d’accesso al corpo attraverso la lettura della mappa corporea tracciata dalla psiche sul corpo e dalla ricerca dei traumi fisici e psichici che condizionano il corpo nello svolgimento delle sue funzioni naturali.
Attraverso l’osservazione visiva e manuale interpreta la mappa e individua i punti di restrizione mantenuti nell’organismo che contribuiscono ad alimentare il disagio o il sintomo, come appunto nel caso delle allergie.
Noi sappiamo che le allergie vengono dall’aggressione degli antigeni alle nostre superfici di contatto. Queste non sono solo la pelle, ma anche tutte le parti interne collegate all’esterno attraverso gli orifizi, come l’intestino, gli alveoli polmonari, tutte quelle zone, cioè, rivestite da mucose: dove c’è una mucosa, c’è un tessuto linfoide con dei globuli bianchi e delle immunoglobuline, quindi una prima difesa contro i microbi esterni.
L’intervento dell’osteopata aiuta l’individuo a ritrovare l’equilibrio funzionale, uno dei punti di partenza per la risoluzione del conflitto anche sul piano mentale. L’osteopatia rientra in un percorso di medicina integrata che prevede il contributo di varie specialistiche mediche, psicologiche, di medicina naturale e terapie del benessere che, sia sul piano della diagnosi che della cura, in sinergia tra loro aiutano l’individuo a capire l’origine del sintomo ‘allergia’ e a trovare la propria strada nella ricerca dell’equilibrio naturale perduto.

LEGGI LA PRIMA PARTE DELL’INCHIESTA
Salute a rischio: “Ripristinare l’equilibrio bioenergetico e disintossicarsi”

LEGGI LA SECONDA PARTE DELL’INCHIESTA
(Salute a rischio. Morelli: il benessere è nell’equilibrio delle energie vitali)

 

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it