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Alla Sala della Musica 500 anni di scoperte, invenzioni, idee

Tempo di lettura: 2 minuti

da: ufficio stampa Hera

Hera mette in mostra le 13 grandi idee della scienza che hanno cambiato il modo di vedere il mondo

Prende il via oggi presso la sala della Musica di via Boccaleone, 19 a Ferrara (25-29 marzo, dalle 16 alle 19) nell’ambito del Pozzo di scienza, progetto di Hera per la divulgazione scientifica negli istituti superiori, una mostra multimediale a forte impatto. Su grandi schermi, immagini spettacolari e musiche originali accompagnano il pubblico in un viaggio alla scoperta delle pietre miliari del pensiero scientifico. La mostra è gratuita ed aperta a tutti, studenti e cittadini.

Cosa accomuna Michelangelo e Copernico? Molière o Vermeer e Robert Boyle? Guglielmo Marconi e la Coca Cola? Le invenzioni, i personaggi, le scoperte, le opere, le rivoluzioni sono inscindibilmente legate fra loro e influenzate dal periodo storico che condividono.

La mostra De revolutionibus. 500 anni di scoperte, invenzioni, idee, segue la storia della scienza dal ‘500, secolo inaugurale delle rivoluzioni scientifiche, fino ai nostri anni, in cui le scoperte si succedono a ritmo sempre più serrato.

L’obiettivo è di mettere in luce, attraverso 1.000 immagini, brevi testi e musiche originali, le principali invenzioni scientifiche della nostra storia, immerse nel flusso degli eventi della politica, dell’arte e della letteratura. Ecco allora che Marilyn Monroe e la scoperta della struttura a doppia elica del DNA vengono presentati in un’insolita associazione.

L’excursus parte dal 1543, anno in cui esce il De revolutionibus orbium coelestium di Copernico, al 2012, anno dell’osservazione del bosone previsto da Peter Higgs. Il tutto contrappuntato da immagini delle “altre storie”: dell’arte, della musica, della politica, del costume, della filosofia.

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HERA



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)