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Da Organizzatori

Un incontro con scambio di letture, emozioni e parole in uno spazio inedito e difficile per dare vita al progetto “La parola oltre i confini e oltre le mura”.
Gli studenti della classe 3^B/C del Liceo Artistico “D. Dossi”, guidate dalla prof.ssa Gianna Perinasso, insieme ad un gruppo di persone detenute, guidate dal caporedattore del giornale del carcere Mauro Presini e dal prof. Enrico Marè, hanno condiviso durante l’anno scolastico un percorso di lettura a distanza del testo “Novecento” di Alessandro Baricco.
L’ incontro di Lunedì 22 Maggio ha rappresentato il momento conclusivo denso di aspettative, paure e incertezze. Ma la determinazione di volersi conoscere era forte, come la volontà di leggere insieme parti del testo e offrirsi a vicenda le parole, le riflessioni, le emozioni, i sentimenti, le interpretazioni diverse, i sogni e le aspettative emerse dalla lettura.
Dopo quasi un anno, studenti e detenuti hanno finalmente potuto incontrarsi in carcere, ognuno con il proprio libro e le proprie idee in testa: i mille pensieri si sono sciolti leggendo e guardandosi negli occhi cogliendo e accettando una diversità che è diventata ricchezza interiore e intesa nella parola che unisce e aiuta a capire e conoscere altri mondi e altri essere umani.
Si è parlato di sogni, di mare, di confini, di libertà, di paure, di viaggi e esplorazioni, di famiglia, di amicizia, di dolore, di sentimenti, di musica, di arte, della vita, dell’infinito in un crescendo di emozioni evocate che si scioglievano fino al termine dell’incontro, in cui i protagonisti dello scambio hanno potuto ascoltarsi e chiacchierare tra loro per alcuni minuti e in cui la parola che aleggiava insistentemente e reciprocamente era GRAZIE.
La restituzione dell’incontro avverrà con uno scambio di parole e riflessioni scritte sul significato che questo momento di conoscenza ha rappresentato; gli scritti saranno pubblicati nel prossimo numero del giornale del carcere Astrolabio.
Ma si sono anche poste le premesse di un ulteriore approfondimento del progetto allargandolo ad una rappresentazione teatrale con ricaduta come evento pubblico con sceneggiatura del testo, letture interpretate e agite e creazione di scenografie.
La realizzazione del progetto e l’organizzazione dell’incontro è stato possibile grazie al direttore, dottor Paolo Malato, le educatrici della casa circondariale di Ferrara, il dirigente del CPIA, Fabio Muzi e il dirigente del Liceo Artistico Francesco Borciani.

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