Alan Fabbri (LN): “pesca di frodo: ecco la nostra nuova proposta di legge. In regione PD collaborativo, M5S non pervenuto”
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Da ufficio stampa Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
“Fiumi e canali in concessione alle associazioni sportive, fauna ittica che diventa patrimonio dello Stato e pene certe e più severe. Ecco le nostre risposte alla piaga dei pescatori di frodo. La Lega al governo prenderà subito in mano la situazione e in Regione stiamo già depositando un’altra proposta di legge contro il bracconaggio, dopo quella sottoscritta anche dal Pd. Il Movimento 5 stelle? Sulla questione, non pervenuto”.
Alan Fabbri capogruppo Lega Nord in Regione, interviene sull’annoso problema della pesca di frodo.
“Il bracconaggio ittico è una piaga per l’economia del territorio, l’ambiente e la sicurezza. In questi anni, grazie alla Lega, sono stati fatti grandi passi avanti, ma c’è ancora molto da fare. Lavoriamo sul tema, a livello regionale, già dal 2014, ci siamo coordinati con gli amministratori locali e ci avvaliamo del contributo di esperti del settore, come accade nel Comune di Bondeno con l’Upe Unione pescatori estensi” spiega Fabbri.
“In Regione, nel 2017, abbiamo ottenuto, con l’appoggio del Pd, che ha ascoltato le nostre sollecitazioni, l’approvazione della legge che ha inasprito controlli e sanzioni per i pescatori di frodo. Mentre in quell’occasione i cinquestelle si astennero”.
Proprio in questi giorni “stiamo predisponendo un altro progetto di legge regionale per affidare, tramite concessioni, la gestione delle acque alle associazioni sportive, sempre con lo scopo di contrastare il bracconaggio ittico e lo spopolamento dei fiumi”. L’Emilia Romagna “è l’unica Regione, in Italia, insieme alla Toscana, a non prevedere questa possibilità ed è un ritardo che va colmato”, aggiunge il capogruppo. “Quando il testo verrà approvato la Regione avrà la possibilità di affidare i corsi d’acqua tramite concessioni ad associazioni o federazioni di pescatori sportivi, che potranno utilizzarli per finalità compatibili conservazione dei patrimoni ittici e dell’ecosistema e, in cambio, dovranno garantire una vigilanza ittica organizzata”.
Per affrontare in modo definitivo il problema, però, “c’è bisogno di una riforma di carattere nazionale: la fauna ittica deve diventare patrimonio dello Stato, in modo che la pesca di frodo si trasformi in un reato vero e proprio punibile anche con il carcere”, conclude il capogruppo. “Solo con condanne adeguate e con la certezza della pena si può contrastare un fenomeno che sta dilagando e danneggiando i nostri territori in modo grave”.
Con la Lega al governo “la questione verrà affrontata in modo concreto e, in ogni caso, la lotta al bracconaggio, sarà uno dei principali temi di cui i nostri rappresentanti a Roma si occuperanno appena insediato il parlamento”.
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