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Da: Uffcio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Intollerabile lo sconto di pena a chi si è macchiato di un crimine come l’omicidio. I due marocchini accusati della morte di Mirella Ansaloni, brutalmente assalita e uccisa in casa hanno chiesto il rito abbreviato. E in questo modo otterranno automaticamente uno sconto di pena di un terzo. Non è più tollerabile accettare che vengano fatti regali a chi ha commesso reati gravissimi solo in nome del tipo di rito scelto per il processo. Solo con la riforma proposta dalla Lega verranno cancellati questi assurdi bonus per efferati criminali”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene dopo che questa mattina si è saputo che i duegiovani accusati dell’omicidio di Mirella Ansaloni, la 78enne brutalmente uccisa l’anno scorso all’interno della sua abitazione di via Orazio Vecchi a Finale Emilia per una rapina finita nel peggiore dei modi, saranno giudicati con rito abbreviato come chiesto dalla difesa, nonostante le accuse di rapina aggravata e omicidio.
“Oggi secondo quanto riporta la stampa, alla prima udienza in tribunale a Modena, i due imputati hanno già ottenuto uno sconto di un terzo della pena che dovrebbero pagare. Ancor prima di essere giudicati, solo ed esclusivamente per aver scelto il rito abbreviato che dovrebbe far risparmiare ai giudici un po’ di tempo…”, spiega Fabbri. “Semplicemente per questo e perchè vogliono mostrare pentimento scrivendo lettere ai familiari di Mirella, verranno premiati, nonostante quello che hanno commesso”.
Davanti a casi del genere “è intollerabile che vengano applicati sconti di pena automatici che sommati ai bonus già previsti dalle misure carcerarie per chi viene condannato nel nostro Paese riducono la pena per omicidi terribili a pochi anni di detenzione”, sottolinea il consigliere. “E’ quantomai urgente e necessario dare vita alla la riforma del rito abbreviato proposta dalla Lega, già durante il governo Renzi Gentiloni, quella proposta formulata dal deputato Nicola Molteni che, passò alla Camera ma poi non andò a compimento”.
La riforma “elimina la riduzione di un terzo della pena per chi chiede l’abbreviato avendo commesso reati gravi, come appunto l’omicidio ed è quantomai necessaria per lanciare un messaggio ai criminali” aggiunge Fabbri. “L’Italia non può più permettersi il lassismo che fin ad oggi ha fatto sentire impuniti violenti e criminali”, conclude “nè può continuare a non dare alle vittime la certezza di una pena giusta che i colpevoli debbano scontare, per intero, in carcere”.

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