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Da ufficio stampa Lega Nord Emilia Romagna

“La tanto sbandierata efficienza della sanità emiliano-romagnola comporta anche delle tariffe che ‘spennano’ i cittadini?” Se lo chiede Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, commentando i dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), riportati dalla stampa nazionale. L’Emilia Romagna ha un primato che molto probabilmente non farà la gioia di chi usufruisce di tali servizi: tra quelle a statuto ordinario, siamo l’unica regione che nel triennio 2012-15 ha registrato un incremento degli introiti da visita specialistica, +4,8 il dato percentuale. Contestualmente, la spesa sanitaria pro capite si è attestata intorno ai 36 euro, in un periodo che ha visto diminuire, in alcuni casi crollare, gli introiti in altri territori del Nord, tra cui Veneto (-9%) e Piemonte (-21.4%).
Un vero e proprio salasso per i cittadini, che va ad aggiungersi ad altri, tradizionali problemi, come quelli delle lunghe attese per poter usufruire di una prestazione specialistica. “Il rischio è quello di una progressivo allontanamento della gente dal servizio pubblico”, fa notare l’esponente del Carroccio. “Già viene scoraggiata da appuntamenti per le visite che comportano liste di attesa chilometriche, figuriamoci se questo trend ‘rialzista’ dei costi dovesse continuare. Sentiamo Bonaccini che decanta il ‘livello di soddisfazione’ dei cittadini – chiude Fabbri – , ci chiediamo seriamente se sia davvero tale”.

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