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Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Sei consiglieri del Comune di Mesola hanno chiesto a Bonaccini di annullare il referendum sulla fusione viziato da forzature volte ad imporre la nascita di un Comune unico. Ora il presidente deverispondere: rispetterà la richiesta degli eletti o imporrà la linea dura per andare avanti a tutti i costi?”.
Alan Fabbri, capogruppo lega Nord in Regione Emilia Romagna ha depositato una interrogazione sulla questione della fusione tra i Comuni di Goro e Mesola.
“Con nota del 13 ottobre indirizzata ai sindaci di Goro e Mesola e al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, sette consiglieri comunali hanno sollecitato l’annullamento del decreto del presidente della giunta regionalesul referendum perché ritenuto frutto di un iter legislativo viziato”, spiega Fabbri. “Nella lettera si segnalano le forzature dal punto di vista procedurale che mettono in evidenza la mancata condivisione del percorso di fusione tra le popolazioni di Goro e Mesola e la volontà di procedere, unilateralmente e per ragioni dettate da opportunismi politici e ambizioni personali, all’istituzione di un nuovo Comune”.
A questo va aggiunto che “ad oggi, il sindaco di Mesola non gode più della maggioranza in consiglio comunale dopo la defezione, di due consiglieri in procinto di passare nei banchi dell’opposizione e con questi presupposti, il Comune di Mesola rischia il commissariamento” sottolinea ancora Fabbri “e vengono meno le condizioni amministrative per procedere, con serenità politica al referendum”.
Chiediamo quindi al presidente “se intenda accogliere la richiesta di annullamento e se condivida l’urgenza di fare un passo indietro rispetto al procedimento di fusione dei Comuni di Goro e Mesola alla luce anche del rischio commissariamento”, aggiunge Fabbri “e soprattutto chiediamo di sapere come valuti, il presidente, le forzature procedurali di entrambi i Comuni e la mancanza di un vero percorso di condivisione del processo di fusione tra le popolazioni di Goro e Mesola”.

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