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Alan Fabbri (Ln): “Flat tax per una scossa all’economia italiana e ferrarese. L’economista Siri ospite alla Camera di Commercio”

Articolo pubblicato il 5 Aprile 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Ufficio Stampa Lega Nord Emilia-Romagna

«Un’aliquota secca al 15%, per tutti. In questo modo, lo Stato finirà di mettere le mani nelle tasche dei cittadini, i quali pagheranno realmente un’imposta giusta. Garantendo un gettito che ora viene occultato dalla mole di “sommerso” che caratterizza il nostro Paese.». E’ questa l’idea della Lega Nord, in merito alla proposta “shock” sulla cosiddetta Flat Tax, ovvero una ‘tassa piatta’, sempre più popolare a livello accademico, dopo che alcuni Paesi (particolarmente nell’Est Europa) hanno mostrato i benefici derivanti alla sua introduzione. Si parlerà di questo anche a Ferrara, sabato (ore 18) presso la Camera di Commercio, con Armando Siri, consigliere economico del leader del Carroccio, Matteo Salvini, che racconterà al pubblico la “rivoluzione fiscale” che può scaturire dall’applicazione della Flat Tax. Dopo aver messo il tutto “nero su bianco” nelle pagine di un libro pubblicato lo scorso anno. Convinta degli indubbi benefici che il provvedimento fiscale porterebbe, naturalmente, la Lega Nord, che da tempo ha depositato alla Camera dei Deputati una proposta di legge per un’aliquota unica al 15%.

Con Siri, nell’incontro aperto al pubblico, saranno protagonisti il capogruppo Ln in Regione, Alan Fabbri, ed il segretario nazionale dell’Emilia, Gianluca Vinci. Rilanciare l’economia attraverso una proposta “shock” è l’obiettivo di cui si discuterà nell’appuntamento ferrarese. «Una riforma delle deduzioni – anticipa Alan Fabbri – con una quota di 3mila euro a famigliare, compreso il contribuente, per i nuclei con reddito più basso, è solo una delle ricette che hanno come obiettivo anche quello di semplificare un labirinto composto dall’enormità di 70mila direttive fiscali.» E che, per lo Stato italiano, produce un gettito di circa 150 miliardi, a fronte di un imponibile di 800. Sintomo evidente, tra l’altro, di quanto sia la quota di ‘sommerso’ che non viene mai alla luce.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani