Alan Fabbri (Ln): “Autonomia: ecco i numeri. Attendiamo Bonaccini alla prova del nove”
Tempo di lettura: 3 minuti
Da Lega Nord
“Inutile che Bonaccini tenti la mossa del cavallo: uno studio su quello che serve alla regione Emilia Romagna, in materia di autonomia, esiste già. La Lega lo presenterà il prossimo martedì con tanto di numeri. Come, per esempio, gli oltre 4000 euro che ogni cittadino versa a fondo perduto nelle casse dello Stato centrale. Il governatore si confronti su quelli e riferisca in assemblea le sue intenzioni”. E’ Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione a rilanciare sul tema autonomia, dopo l’annuncio informale del governatore, Stefano Bonaccini.
“Simulando una mossa a sorpresa, ma evidentemente già in accordo con il governo centrale, Bonaccini sostiene di voler muovere qualche passo sulla strada dell’autonomia e di avere preparato un report sul tema da portare al governo”, sottolinea Fabbri. “E’ una strategia che già conosciamo, tipica della sinistra, che quando si trova all’angolo tira fuori dal cilindro una proposta simile a quella dei competitor, svuotandola dei contenuti e sbandierandola, come propria, ai quattro venti”.
La proposta di Bonaccini, però, “fa già acqua da tutte le parti”, prosegue Fabbri. “Escludendo la consultazione referendaria, il governatore svela tutto il suo (renziano) autoritarismo e sostenendo di voler ottenere generici “strumenti per crescere” dimostra di non aver capito, fino in fondo, che cosa significhi, davvero, autonomia”. E cioè “fare delle scelte, prendere in carico competenze, ottenere i fondi necessari ed essere capaci di utilizzarli”.
Il governatore parla di numeri? Eccoli: il rapporto tra le entrate pubbliche raccolte in Emilia Romagna e le risorse pubbliche investite sul territorio, mostra un saldo attivo, nel 2015, di 17,80 miliardi di euro (dati Cgia Mestre), pari a 4.076 euro per ogni abitante. Significa che ogni cittadino che vive in Emilia Romagna cede più di 4000 euro all’anno al resto d’Italia, senza ricevere nulla in cambio. Un dato clamoroso che ci pone al secondo posto nel Paese, addirittura davanti al Veneto per denaro pro capite, a fondo perduto mandato in direzione Roma. Tra il 2006 e il 2015 la cifra complessiva tocca addirittura i 160 miliardi: soldi che i cittadini hanno versato in tasse e non hanno ricevuto indietro in servizi. Senza contare che l’Emilia Romagna è tra le realtà più fedeli al fisco (al terzo posto nel 2015), mentre le tasse vanno a coprire spese in territori con percentuali altissime di evasione.
“Questi sono solo alcuni dei numeri reali che presenteremo martedì prossimo” (alle ore 13, presso la sede della Regione a margine dell’assemblea legislativa), aggiunge Fabbri “mentre per Bonaccini abbiamo già pronta la prova del nove: si confronti in assemblea prima di chiedere l’elemosina ad un governo che le Regioni, fino a sette mesi fa (con il referendum costituzionale) le voleva cancellare”. La Lega Nord “presenterà sul tema una risoluzione chiedendo un impegno chiaro e vedremo le reali intenzioni del presidente”.
Per Fabbri, quella che attende l’Emilia Romagna “è una sfida troppo importante per essere giocata a ribasso. L’autonomia fiscale delle regioni-locomotiva, insieme all’applicazione della flat-tax potrebbero dare al Paese la spinta per una vera ripresa”. Tutto il resto sono “le solite manfrine del Pd, che esattamente come ha fatto con lo Ius Soli, si barcamena sui temi più importanti sperando di cavarsela alla meno peggio”.
Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it