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Da Lega Nord Emilia Romagna

“Dopo aver straparlato contro inceneritori e termovalorizzatori i grillini che fanno? Chiedono a noi di bruciare i loro rifiuti. Facile fare gli ecologisti a scapito degli altri. Complimenti allo spirito ambientalista del sindaco Raggi e di tutto il Movimento 5 Stelle. Bonaccini non accetti: ognuno tratti il proprio pattume a casa propria”.

Così Alan Fabbri capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna, interviene sulla richiesta di aiuto arrivata a Bologna dalla Regione Lazio, per smaltire parte dei rifiuti di Roma a rischio emergenza nel periodo delle festività.

“A quanto pare il tanto sbandierato Piano Rifiuti Zero del M5S per la capitale porta i sacchi dell’immondizia dalle strade di Roma direttamente a casa nostra. Ma è una richiesta a cui bisogna opporre un secco No”, aggiunge Fabbri. “Qui non si tratta di un’emergenza una tantum ma di un problema storico che i grillini, con la boria che li contraddistingue, millantavano di risolvere appena arrivati al governo della città, promettendo di chiudere, come se fosse semplice, gli inceneritori vicino casa”, spiega il capogruppo.

“Il sindaco Raggi è passata velocemente dalla propaganda elettorale alla realtà: prima sosteneva a gran voce che ‘la combustione di rifiuti è obsoleta e da superare’, poi davanti alle prime difficoltà è passata a dire che avrebbe messo in atto una “rivoluzione lenta” e, adesso, alza bandiera bianca e pretende che siano le altre Regioni (non solo la nostra) a darle una mano a non soffocare nell’immondizia”, rincara Fabbri. “Con questa richiesta il movimento di Grillo dimostra ancora una volta il grave dilettantismo che lo caratterizza e di non aver ancora capito la differenza tra le sparate da fare sui blog e la realtà concreta che chi amministra deve affrontare”.

Per Fabbri è “una differenza che andrebbe spiegata rifiutando l’aiuto e chiudendo le porte dei nostri impianti”. Per questo “chiediamo al presidente Stefano Bonaccini di non accettare di farsi carico del problema romano: non è corretto far pesare sui cittadini e sull’ambiente dell’Emilia Romagna, tra le più virtuose in materia di raccolta e gestione rifiuti, l’incapacità del governo a cinquestelle”, conclude Fabbri.

“Inoltre sarebbe davvero paradossale se a bruciare le scorie in arrivo da Roma fosse proprio l’impianto di Parma, quello per cui Federico Pizzarotti, che non ne ha impedito l’apertura, fu espulso dal movimento”.

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