Alan Fabbri (Lega Nord): “Aggressione alla zona Gad: la zona è ancora fuori controllo”
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Da Lega Nord Emilia Romagna
“La cronaca dimostra, ancora una volta, quali sono i risultati del negazionismo di sinistra sull’emergenza sicurezza: una donna picchiata per strada, in piena sera, poco lontano da un locale. Ma chi oggi piange per la ragazza aggredita, appena due mesi fa sosteneva che l’esercito non fosse utile in zona Gad, ma al Meis per la Spal in serie A. E il Pd, che ora invoca più sicurezza, è lo stesso che, per anni, ha accusato la Lega di strumentalizzare la paura. Almeno questa volta, Tagliani e la sua giunta gettino la maschera del buonismo e si assumano le proprie responsabilità. La zona va risanata con un intervento deciso e coordinato: l’unico modo per sradicare per sempre da quella zona le bande che oggi ne hanno il controllo”.
Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione Emilia Romagna interviene in merito all’episodio avvenuto nella zona del Piazzale XXIV Maggio a Ferrara, dove una giovane sarebbe stata aggredita, picchiata e rapinata poco dopo le 21,30 di giovedì sera, da un gruppo di extracomunitari.
“Le indagini su quanto accaduto sono ancora in corso ma una aggressione ai danni di una donna, a quanto risulta avvenuta poco dopo le 21,30 di sera, resta un fatto gravissimo”, aggiunge Fabbri. “E’ evidente che nonostante le promesse e le rassicurazioni dell’amministrazione il quartiere è ancora completamente in mano a violenti e spacciatori e che bisogna intervenire con più decisione, con presidi fissi e costanti in tutta l’area, fino al completo sradicamento del fenomeno dello spaccio e della malavita connessa”.
Invece, è importante ricordarlo, il Pd ha sempre negato l’evidenza, “prima sbeffeggiando la Lega che chiedeva l’esercito” poi “all’arrivo dei militari cercando, in tutti i modi, di spostare altrove l’attenzione”.
Lo scorso settembre “proprio il segretario del Pd Luigi Vitellio, che oggi su Facebook solidarizza con la vittima, sosteneva che i militari andassero posizionati a guardia dei tifosi della Spal”, continua Fabbri. “Per non parlare dell’assessore alla sicurezza, Aldo Modonesi che voleva addirittura evitare che i presidi militari venissero posizionati in quell’area”.
Purtroppo quanto accaduto riporta tutti alla realtà: “Una città non si gestisce ignorando i problemi più gravi solo per tener fede ai proclami di partito”, conclude il capogruppo “amministrare significa anche prevenire episodi di questo genere quando ci sono tutti i segnali e i mezzi per farlo”.
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