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Ferrara film corto festival

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Da ufficio stampa Lega Nord Emilia-Romagna

«Il Pd la smetta di fare commedie su segreterie e scissioni, che non interessano i cittadini, ed estenda la platea di chi ha diritto al rimborso, dopo lo sciagurato decreto Slava-Banche.» Non lasciano dubbi, le dichiarazioni del capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, e dell’onorevole Guido Guidesi, all’indomani della bocciatura al Senato (mentre il provvedimento è blindato alla Camera) di tutti gli emendamenti presentati dal Carroccio. Compreso quello per l’accesso ai rimborsi per tutti i risparmiatori danneggiati (per porre rimedio «ai tanti errori messi in fila dal Pd») e sulle “punizioni” destinate ai responsabili del quasi-crack degli istituti di credito, per il quale si è attuato il Salva-Banche. Su tutti, Carife. «Le nostre misure allargherebbero la platea degli aventi diritto, a chi oggi è escluso dall’accesso ad una forma di risarcimento, senza incidere sui conti dello Stato, includendo strumenti a beneficio degli azionisti, finora completamente dimenticati.» Il decreto rimborsa circa 190 milioni di euro agli obbligazionisti delle quattro banche “salvate”, dei 340 milioni complessivamente “azzerati” dal decreto. Nel dettaglio, la Lega propone l’abbassamento del cosiddetto “tasso di usura” e, in uno specifico emendamento, aveva richiesto un’equa redistribuzione degli indennizzi forfettari per gli obbligazionisti, mentre il Governo si è limitato a fare slittare la scadenza per le domande di rimborso (al 31 maggio; ndr). La Ln chiede come termine il 31 dicembre 2017. «Come se avessero allentato una vite – ironizzano Fabbri e Guidesi – senza riparare il meccanismo…» La Lega propone di istituire tre scaglioni di rimborso, secondo la logica che il «pensionato, che ha investito tutta la sua liquidazione o i risparmi deve poter recuperare tutto, a scapito di chi magari ha redditi elevati. La nostra battaglia – avverte la Ln – è mirata anche a ripristinare una parità di trattamento, tra i risparmiatori Mps e quelli delle quattro banche “risolte” dal decreto; come Carife, appunto.» Nel concreto, la Lega chiede una misura anche per oltre la metà degli obbligazionisti, che per ragioni reddituali è al momento esclusa dai rimborsi previsti dal fondo di “solidarietà”. I titoli posseduti dagli obbligazionisti azzerati (esclusi dai risarcimenti forfettari) potrebbero così essere sostituiti con altri di pari valore, mentre le “bad bank” che hanno in corpo i titoli potrebbero – se l’emendamento leghista fosse reso operativo – usare le plusvalenze derivanti dalla cessione delle “sofferenze” bancarie. Per dirla in poche parole, «chiediamo benefici per i cittadini azzerati, senza ulteriori costi per lo Stato.» Uno strumento simile applicato per gli azionisti “azzerati” potrebbe, inoltre, consentire di recuperare il valore delle proprie azioni.

Sulle responsabilità della crisi del sistema bancario: «Abbiamo proposto di punire (con i reati di delitto bancario patrimoniale e delitto bancario contabile; ndr) con pene tra i 7 e i 12 anni e una multa tra i 24 e 240mila euro – spiegano Fabbri e Guidesi – gli amministratori che si sono resi responsabili dei dissesti bancari.» In particolare, si parla di quegli istituti (insolventi o risolti) i cui amministratori abbiano distrutto o occultato le scritture contabili, oppure ne abbiano dissimulato i beni. Intanto, il Carroccio, in collaborazione con la Lega nazionale dei Consumatori, ricomincerà gli incontri con i risparmiatori e i cittadini, per offrire informazioni e promuovere l’iniziativa dello “Sportello finanziario”, che verrà aperto in tutti i municipi della provincia ferrarese, che daranno la loro disponibilità. Il primo incontro del nuovo ciclo è previsto a Bondeno (sala 2000, ore 21), giovedì 16 febbraio.

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Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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