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Saldi invernali al via da mercoledì 5 gennaio in Emilia Romagna e dunque anche a Ferrara e provincia.  “Le vendite di fine stagione sono un’occasione di attesa ripartenza oltre che di auspicato ritorno alla normalità – considera Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio e Federazione Moda Ferrara – sono un’opportunità per poter acquistare articoli belli ed interessanti, che uniscono la qualità a prezzi convenienti. D’altra parte in questa fase, pur complessa, si coglie anche il desiderio di indossare nuovi capi di abbigliamento oppure accessori, calzature, od ancora acquistare oggettistica per la casa, profumi…che permettano di recuperare una necessaria dimensione di socialità.  Secondo le prime stime di Federazione Moda nazionale i  saldi invernali del 2022 vedono coinvolte oltre quindici milioni di famiglie italiane con un volume di affari ipotizzato intorno ai 4,2 miliardi: la spesa pro capite è stimata intorno ai 119 euro. Saldi di fine stagione – dureranno fino a sabato 5 marzo – che “Rappresenteranno per le famiglie anche una piccola quanto concreta risposta per controbilanciare la crescita dell’inflazione garantendo la possibilità di fare acquisti di articoli di grande qualità ma a prezzi più che convenienti con scontistiche importanti” prosegue Felloni che ricorda: ” A breve ci sarà l’inaugurazione della 101 edizione di Pitti Uomo, in programma a Firenze dall’11 al 13 gennaio nella suggestiva Fortezza da Basso. Il salone della moda, appuntamento centrale per il Made in Italy, potrà rappresentare un ulteriore accelerazione per le tendenze del mercato con un occhio ovviamente rivolto al pieno ritorno alla normalità con indicazioni interessanti per l’autunno inverno 2022/2023″ conclude Felloni, presidente provinciale di Federazione Moda Ferrara.

Saldi: “manuale” per un’acquisto sicuro secondo le indicazioni di Confcommercio  

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

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