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da: organizzatori

Si è esibito ne Generale di Francesco De Gregori, Montagne Verdi di Marcella Bella, Il ragazzo della via Gluck di Celentano, Il mio Canto Libero di Battisti. Tanti sono stati i brani proposti ma il momento più toccante è stata l’interpretazione di Un Senso, di Vasco Rossi, con «sai che cosa penso, che non ha un senso, domani arriverà». Al Mum (Museo Ugo Marano) di via Benvenuto Tisi da Garofalo, si è esibito ieri mattina il coro Noi Come Voi del Centro Perez, che accoglie persone traumatizzate. E per voce di Gianluca, che ha introdotto ogni brano, hanno raccontato in musica la loro storia, di prima, «quando avevamo dei progetti» e di dopo «quando il mondo si è rovesciato». «Noi – ha spiegato Gianluca – , sentiamo tutto, anche quello che la gente ‘normale’ non percepisce più, anche quello che non riusciamo a dire. Noi sappiamo cosa significa l’uguaglianza, l’esclusione, la democrazia, la verità, l’amicizia, i diritti, i bisogni». Parole arrivate diritte al cuore dei presenti e seguite da un sentito applauso. Con l’esibizione di ieri è stato inaugurato uno spazio espositivo e di vendita di prodotti artigianali, soprattutto cartotecnica e corniceria, realizzati da Cooperativa Ottantuno e dal Centro Perez, realtà che operano all’interno della Città del Ragazzo diretta da Giuseppe Sarti ed entrambe impegnate nell’inserimento sociale e occupazionale di persone disabili adulte. Il ‘mercato’ sarà aperto il giovedì dalle 15 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12.30. info, 0532/747955-741128. Nel frattempo, il Mum, nell’ambito della collaborazione tra Asp, Città del Ragazzo e Associazione Dna Maratea Contemporanea, continua ad ospitare la mostra Noi e Ugo. Racconto per immagini di arte, luoghi e persone, a cura di Stefano Farina. Ad accompagnare il visitatore, nella visita alla struttura, sono una trentina di fotografie, scattate tra il 2001 e il 2012, per rivelare il percorso fatto da Marano sul territorio grazie all’amicizia che lo legava all’economista Pasquale Persico.

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