Al Montalcini si parla di welfare state, volontariato, gratuitá ed emporio solidale
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Da: Prof. A. Ferlini, Addetta stampa IIS Montalcini
La classe 3 A del Montalcini di Argenta si é collegata oggi da remoto con l’assessora alle politiche sociali del Comune di Argenta Anna Ferrari e con la referente dell’emporio solidale ‘Il Mantello’ di Ferrara per parlare di welfare state, volontariato e di gratuitá
Oggi la classe 3 A indirizzo Servizi Sanitari per l’Assistenza Sociale ha incontrato tramite meet l’assessora alle politiche sociali del Comune di Argenta Anna Ferrari e la referente dell’emporio solidale di Ferrara “Ilmantello” Giulia Fiore.
Le studentesse assieme a Ferrari e Fiore hanno intrapreso un percorso interdisciplinare che porterà a conoscere l’importanza del welfare state e del volontariato, inteso come gratuitá e come soft skill richiesta oggi anche nel mondo del lavoro.
Lo spirito del volontariato è un mood nel quale entrare per essere futuri cittadini consapevoli e attivi.
Oggi oltre a parlare di welfare state si é parlato anche di di welfare generativo, proprio perché si ritiene importante mettere in moto tutte le persone del caso al fine di generare risorse di ogni tipo.
L’emporio solidale si occupa di fornire beni a persone bisognose, ma anche momenti di condivisione e di socializzazione.
Al termine della lezione dialogata l’assessora Ferrari ha lanciato una sfida alle alunne di 3 A SSAS: pensare ad un nome, progettare un logo e ideare uno slogan per l’emporio solidale di Argenta, che attualmente é in fase di progettazione, ma probabilmente verrá inaugurato entro la primavera.
Le alunne del Montalcini si metteranno al lavoro già da oggi ed una giuria composta da membri di Istituzioni, del volontariato e di docenti voterá nome, logo e slogan più bello e più consono a rappresentare l’emporio solidale argentano.
Buon lavoro a queste studentesse, che porteranno nuova linfa ed idee per una nobilissima causa.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani