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E se il Castello s’incendiasse sul serio? Che guaio sarebbe… Che beffa… Che scherzo del destino. Simulare qualcosa per divertire gli occhi e l’immaginazione della municipalità, e poi ritrovarsi un mucchio di macerie fumanti al posto del secolare simbolo della città!
Ma tranquilli! Tutto il baraccone pirotecnoco è fatto in perfetta sicurezza, e non è certo una manciata di fuochi d’artificio che potrà mai minacciare le pietre eterne del nostro amato bene.

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Ma mi domando e dico, per carità, senza polemica alcuna, perché mai far finta d’incendiare il Castello? Da un po’ d’anni la moda del Capodanno cittadino è proprio questa… Ma dov’è sta il senso? Il significato simbolico? Non c’è, o meglio, pare che l’unico scopo di tutto ciò sia lo spettacolo fine a se stesso, solo impressionare lo sguardo dunque. Va bene, ci sta tutto, niente in contrario, di questi tempi meglio gustarsi un incendio fasullo che subire un vero bombardamento come altrove… Ah già è vero: da quelle parti a mala pena se lo ricordano il Capodanno…

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Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it