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Al CSV due incontri di cinema raccontato per parlare di genitorialità difficile e sostegno ai minori a rischio

da: ufficio stampa Agire Sociale CSV Ferrara

Il cinema raccontato per riflettere sui bisogni dei bambini

Una rassegna di film “raccontati” per riflettere sulla genitorialità difficile ed il sostegno ai minori a rischio. E’ la formula che propone il ciclo “E se i genitori non..?” promosso nell’ambito del Mese delle Famiglie e del Volontariato familiare, la tradizionale manifestazione di sensibilizzazione, iniziative e incontri per famiglie e genitori di Ferrara e provincia. L’iniziativa si articola in due proiezioni serali, ad ingresso gratuito, che si svolgeranno nelle serate di giovedì 22 maggio e 3 giugno, ore 21, alla Casa del Volontariato di Ferrara, in via Ravenna 52.
Non sarà un cineforum con dibattito, ma piuttosto un laboratorio aperto alla cittadinanza dove condividere riflessioni e suggestioni a partire da spezzoni di film proposti via via da i conduttori. Per ogni serata una trama farà da sfondo per interrogarci sui bisogni dei bambini. Che cosa succede quando i genitori sono in difficoltà o non ci sono? Il figlio resta solo ed esposto a molti rischi. Ciò che può aiutarlo è proprio un incontro con qualcuno che, anche al di fuori della cerchia familiare, possa accoglierlo nella sua vita e avere cura di lui. E’ di questo che si parlerà durante gli incontri, per riflettere sul contributo che il cittadino e la comunità possono dare per sostenere i più piccoli in difficoltà. Condurranno l’incontro Elena Buccoliero, Ufficio diritti dei minori del Comune di Ferrara, Alberto Urro, Ausl.
Il primo appuntamento con il cinema raccontato è per giovedì 22 maggio con il fim “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano” di Francois Dupeyron (Francia 2003) sulla magia dell’incontro, mentre giovedì 3 giugno sarà la volta di “Il ragazzo con la bicicletta” di Jean – Pierre e Luc Dardenne (Italia 2011) che affronterà il tema della rabbia del rifiuto.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)