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Da: Organizzatori

‘Agrinsieme Ferrara condivide l’impianto complessivo della legge sul caporalato, considera il provvedimento necessario per ulteriormente contrastare una piaga sociale indegna di un Paese civile, in particolare nella parte in cui si rafforzano le sanzioni penali nei confronti dei cosiddetti caporali, e perché rappresenta una garanzia contro la concorrenza sleale, a tutela delle aziende agricole del nostro territorio che operano nel rispetto delle regole. Ciò nonostante – afferma il coordinamento provinciale di Agrinsieme – preoccupa non poco il fatto che non sia stata attuata una distinzione tra gravi reati di sfruttamento e violazioni contrattuali, che vengono punite con la medesima modalità, ovvero la reclusione da 1 a 6 anni ed il sequestro dei beni. Ciò determinerà una totale discrezionalità da parte di chi è deputato all’ applicazione della legge, in primis gli ispettori del lavoro e ad un livello successivo la stessa magistratura, considerata la mole importante di contenzioso che presumibilmente si andrà a produrre. Le sanzioni invece avrebbero dovuto rispettare il principio di gradualità e proporzionalità rispetto alla gravità del fatto commesso, perché non si può pensare di punire una infrazione su norme contrattuali, quali le ferie o l’ orario di lavoro, nello stesso modo con il quale si punisce un reato di mafia. Si sarebbe dovuto declinare in maniera più puntuale il concetto di sfruttamento conclude Agrinsieme Ferrara – orientando l’ applicazione delle norme penali a quelli che erano gli obiettivi prefissati, ovvero punire situazioni oggettive di reale sfruttamento del lavoratore e del suo lavoro, lasciando al Giudice del Lavoro il compito di dirimere controversie di carattere contrattuale’.

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