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Da: Ufficio Stampa Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

Un’ampia rappresentanza ferrarese nella delegazione ricevuta al Mipaaf e alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato. Le prime mosse della “mobilitazione” permanente promessa nelle scorse settimane.

Un’ampia rappresentanza di Agrinsieme Ferrara ha partecipato oggi a una serie di incontri davvero cruciali per la frutticoltura ferrarese e italiana, in rappresentanza delle regioni flagellate dalla cimice asiatica. Il coordinatore e presidente di Cia Ferrara Stefano Calderoni, Gianluca Vertuani presidente di Confagricoltura e Albano Bergami, presidente commissione frutticola nazionale di Confagricoltura, hanno fatto parte della delegazione ricevuta prima al ministero delle Politiche Agricole, poi dai due presidenti delle Commissioni Agricoltura di Senato, Gianpaolo Vallardi, e Camera dei Deputati, Filippo Gallinella. Il coordinamento che unisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari è passato, dunque, dalle parole – la promessa fatta pochi giorni fa di una “mobilitazione” permanente per chiedere sostegno alle aziende colpite dalla cimice asiatica” – ai fatti. Pronti, in mancanza di azioni concrete e tempestive a ritornare in piazza.

Chiare le priorità espresse ai rappresentanti di Governo e Parlamento: individuare risorse economiche per dare un sollievo immediato ai frutticoltori maggiormente danneggiati, supportando il loro il reddito ed evitando un abbattimento dei frutteti e un danno strutturale; azioni per bloccare il pagamento di mutui e oneri previdenziali.

“Ormai conosciamo perfettamente quali danni ha provocato l’Halyomorpha halys, ormai tristemente nota come cimice asiatica – sottolinea Calderoni – e sappiamo che il tempo è finito: servono risorse subito altrimenti si rischia di condannare un intero comparto produttivo che genera, lungo la filiera oltre 30000 posti di lavoro. Nel nostro paese la cimice ha colpito tutte le principali colture frutticole, causando danni superiori a quelli legati all’epidemia di xylella e stimabili in oltre 500 milioni di euro, con perdite della produzione che vanno dal 70-80% al 100% e gravissime ripercussioni sul territorio in termini di occupazione e, in prospettiva, sulla competitività dell’intero tessuto produttivo regionale. Il comparto, inoltre, sta pagando da tempo gli effetti di una crisi ambientale senza precedenti, dei danni causati dalle avversità atmosferiche e da altre patologie su produzioni d’eccellenza. Senza contare i disagi dovuti a un mercato che riconosce prezzi insoddisfacenti per alcuni prodotti”.

Un altro nodo molto importante spiegato a Roma è quello dell’utilizzo delle poche molecole efficaci contro la cimice.

“E fondamentale – chiede il coordinamento di Agrinsieme – permettere ancora l’utilizzo delle molecole candidate alla sostituzione, che che si sono rivelate utili nel contenimento della cimice asiatica. Queste sostanze aiuteranno anche l’antagonista naturale della cimice – la Trissolcus japonicus, meglio nota come la vespa samurai – nel controllo della diffusione dell’insetto. Senza questi strumenti c’è il serio rischio che le aziende agricole vivranno nel 2020 un’altra annata drammatica. Inoltre pretendiamo tempi certi per la sospensione dei mutui e degli oneri previdenziali – continua il coordinamento provinciale – così da dare ossigeno alle imprese che non sono più in grado di far fronte alle scadenze economiche.”

“Oggi – conclude Stefano Calderoni – abbiamo consegnato al Mipaaf, a Vallardi e a Gallinella un documento con l’elenco di queste misure urgenti per sostenere le imprese e contenere i danni. Se non ci saranno provvedimenti celeri e risolutivi e in ragione della gravità della situazione, valuteremo la possibilità di organizzare una grande mobilitazione, per rimarcare la funzione imprescindibile del settore primario nella nostra provincia”.

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CIA FERRARA



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