Agricoltura, alleanza cooperative, “Non svendiamo la patata italiana”
Da Organizzatori
“Bisogna agire al più presto per tutelare il prodotto coltivato dai nostri soci e garantire le loro legittime aspettative di remunerazione e di reddito” è il monito lanciato dall’Alleanza
delle Cooperative Agroalimentari in merito alla difficile situazione che si è venuta a creare in queste settimane rispetto ai prezzi di vendita delle patate.
“Una situazione in cui si sono sommati – spiega Luciano Torreggiani per l’Alleanza delle Cooperative Ortofrutticole – una serie di fattori concomitanti, quali la sovrapposizione
tra i prodotti precoci del sud e quelli del nord, l’immissione di patate provenienti da diversi areali produttivi e l’afflusso di prodotti importati da altri paesi europei: ciò ha causato un
eccesso momentaneo di prodotto sul mercato, che ha finito per provocare un inevitabile deprezzamento del prodotto”.
“Non possiamo continuare a svendere un prodotto nazionale d’eccellenza come le patate – prosegue Torreggiani – a prezzi troppo bassi. Noi rappresentiamo le produzione organizzata
e come tale le nostre cooperative, da nord a sud, dispongono di strutture di frigoconservazione che possono consentirci di stoccare il prodotto per immetterlo sul mercato tra qualche mese,
evitando di continuare a subire azioni speculative in atto da più parti”.Un’azione, quella sollecitata da Torreggiani, che va “salvaguardia dei nostri soci produttori agricoli che,
con gli attuali prezzi di vendita delle patate, a stento riescono a coprire i costi di produzione, che sono stimati in circa 8/ 9.000 euro all’ettaro”.
L’Osservatorio nazionale della patata stima che quest’anno la produzione nazionale di patate potrebbe attestarsi su livelli inferiori alla media, a causa delle temperature elevate.
Ricordiamo che l’Italia produce in media circa 14 milioni di patate all’anno e ne consuma circa 18-20 milioni.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)