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19 Giugno 2017

Agnes Obel

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Arci Ferrara

La talentuosa cantautrice, pianista e produttrice danese arriva in Italia per presentare l’ultimo album Citizen of Glass, uscito a fine 2016 su Play It Again Sam, (distribuzione Self). Con i precedenti Aventine (2013) e Philharmonics (2011), entrambi clamorosi successi, Agnes si è aggiudicata il disco di platino in Francia e Belgio, Olanda e Danimarca, oltre a numerosissimi Danish Awards, vendendo quasi 1 milione di copie. Citizen Of Glass segue l’acclamato album Aventine (2013), album in cui comparivano gli splendidi singoli Dorian, Words Are Dead e la title track Aventine e che ha portato l’artista danese a suonare come headliner alla Somerset House, al Shepherds Bush Empire e al Barbican nel 2014. Citizen Of Glass è stato registrato, prodotto e mixato da Agnes Obel negli studi Aventine-Neukölln e BrandNewMusic a Berlino. “Il titolo deriva dal concetto tedesco di gläserner Bürger, il cittadino umano oppure di vetro”, dice Obel. “In realtà è un termine legale relativo al livello di privacy del singolo in uno stato, e nella salute è diventato un termine che riguarda quanto sappiamo del corpo o della biologia o della storia di una persona. Se si è di vetro è chiaro che ci si espone del tutto. In questo mondo c’è il senso crescente che bisogna farsi un po’ di vetro. Per essere disponibili ad un’apertura, si deve usare se stessi come materiale e non solo se si è un artista o un musicista”.“Ho lavorato con questo titolo fin dall’inizio spingendomi a fare cose nuove”, continua. “Concettualmente volevo mettere alla prova me stessa partendo da questo punto di partenza, declinare il tema del vetro in ogni canzone in direzioni diverse – nei testi, negli strumenti – facendo le cose in maniera del tutto inedita per me. E’ di certo l’album più ambizioso che abbia composto sino ad oggi”.
Oltre a un rinnovato entusiasmo per le innumerevoli potenzialità della manipolazione vocale, in questo album troviamo l’inserimento, con successo, nel suo universo sonoro di una serie di strumenti mai usati prima dalla musicista. Basti citare il Trautonium, una sorta di sintetizzatore degli anni ’20, che possiamo percepire praticamente in ognuna delle 10 tracce che compongono l’album. Agnes ha acquistato uno dei pochi esemplari esistenti in Europa e ha iniziato a giocare con il suono che emetteva, molto simile al rumore del vetro, mescolandolo con corde, percussioni, clarinetto e pianoforte per raggiungere una più varia e onnicomprensiva sonorità. Citizen of Glass è quindi il risultato di una miscela di vecchi e nuovi strumenti, un intreccio tra Mellotron, vibrafono, pianoforte luthéal, cembalo e il piano e l’incredibile ed unica voce di Agnes Obel.
Grande star affermata in tutta Europa, Agnes Obel ha venduto quasi un milione di copie dei suoi primi due album ed ha avuto oltre 250 milioni di stream in tutto il mondo.

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